Oro in cambio di armi: la brutale guerra in Sudan che non interessa a nessuno
I produttori di armi degli Emirati Arabi, della Turchia e della Russia stanno traendo grandi profitti dal sanguinoso conflitto in Sudan.
I produttori di armi degli Emirati Arabi, della Turchia e della Russia stanno traendo grandi profitti dal sanguinoso conflitto in Sudan.
Se non avete mai sentito parlare della “civiltà dell’alluminio” non conoscete la storia straordinaria di Arvida, una città costruita dal nulla per produrre metallo in grandi quantità e con un impiego responsabile delle risorse naturali.
La guerra tra Russia e Ucraina sta facendo crescere la domanda di rame. La maggior parte delle munizioni utilizza rame, mentre i bossoli delle cartucce sono realizzati in ottone.
I dati più recenti confermano che gli eserciti più grandi del mondo sono in Asia, con il Vietnam che guida la graduatoria.
È stato pubblicato l’ultimo report del SIPRI, da cui emerge che le spese militari globali hanno raggiunto il massimo storico.
Mentre il mondo sembra scaldare i motori per andare in guerra, emergono sempre più chiaramente le criticità di alcuni materiali, la grafite in primo luogo, che potrebbero compromettere le capacità belliche dell’Occidente.
Ci aspettano anni di riarmo, in tutti paesi del mondo. E in questo nuovo mondo i metalli da guerra giocheranno un ruolo determinate.
I veri interessi occidentali e russi che hanno scatenato i sanguinari combattimenti sui territori dell’Ucraina, non sono per nulla chiari all’opinione pubblica. Come nel caso del titanio…
Mentre l’Europa sembra correre verso una guerra, ecco a quale economia dobbiamo prepararci se non si interromperà la spirale dell’odio.
I prezzi del petrolio sono immediatamente schizzati verso l’alto dopo che gli Stati Uniti hanno ucciso il generale iraniano Qassem Soleimani.
La nuova situazione creatasi in Medio Oriente con il ritiro americano dalla Siria, sembra portare dritto dritto verso una guerra tra Iran e Israele.
I venti di una guerra commerciale USA-Cina non avevano spaventato più di tanto il mercato del petrolio. Ma una guerra vera è tutta un’altra storia…
Le forti tensioni tra Stati Uniti e Corea del Nord preoccupano il mondo intero. Ma, per chi conosce la storia degli ultimi 60 anni, non sono certo una novità.
Le conseguenze di una guerra nella regione coreana sui prezzi del petrolio potrebbero essere drammatiche, anche se di breve durata.
Il famoso “La guerra è la continuazione della politica con altri mezzi” evidenzia il controverso problema del rapporto tra guerra e politica. E dalla graduatoria che segue, il primato sembrerebbe proprio quello della guerra…
La guerra in Siria ha portato nuovo interesse per le armi chimiche. Spesso definite come “bombe dei poveri”, le armi chimiche richiedono un investimento relativamente basso, ma possono causare gravi effetti psicologici e fisici.
La partita che si sta giocando sui brevetti per i magneti al neodimio tra Cina e Giappone, potrebbe essere determinante per le prospettive di sviluppo del mercato globale delle auto elettriche.
Tra i più importanti paesi esportatori di armi del mondo c’è anche l’Italia, a conferma di una nota vocazione industriale in questo settore. Meno nota la destinazione finale delle armi “made in Italy”, che a qualcuno sembrerà sorprendente…
Le tensioni che si sono create in Medio Oriente potrebbero avere conseguenze drammatiche. E i prezzi del petrolio potrebbero volare a 500 dollari. Impossibile o soltanto improbabile?
Quali sono le accademie militari più famose del mondo? Come da copione svettano quelle delle grandi potenze militari mondiali, ma non manca qualche outsider.
Se i prezzi della benzina si sono parzialmente ridimensionati, lo si deve alla guerra dei prezzi tra Arabia Saudita e Stati Uniti che sta sconvolgendo il mercato petrolifero e delle materie prime di tutto il mondo.
Uno dei più grandi finanzieri del mondo, celebre per le sue speculazioni vincenti, ha formulato le sue previsioni di quello che ci aspetta nei prossimi anni. E non sono belle notizie…
Tutti noi conosciamo molto bene l’importanza dei metalli in tempo di pace. Tutta la nostra vita ne è circondata, dai mezzi di trasporto ai dispositivi elettronici divenuti di uso quotidiano.
Al contrario, conosciamo molto meno la valenza di alcuni metalli in ambito militare, dove gli armamenti dipendono da modernissime tecnologie con un cuore metallico. Una faccia nascosta della pace, che molti preferiscono ignorare e che si spera non diventi un argomento troppo di attualità.
La prima potenza militare del mondo spende più denaro per il proprio esercito di tutte le altre prime dieci nazioni del mondo messe insieme. Una dimostrazione che potenza economica e potenza militare vanno di pari passo?
La criminalità fiorisce quando si combinano diversi fattori favorevoli, come succede nelle 5 città più violente del mondo, dove anche chi passeggia per strada durante il giorno mette seriamente a repentaglio la propria vita.
I nuovi armamenti al tungsteno non lasciano scampo al potenziale obbiettivo, le cui uniche speranze sono nel difendersi con corazze al tungsteno.
I drammatici eventi siriani ci danno uno spunto per riflettere su cosa potremmo fare di fronte a scenari che sconvolgessero la nostra vita.
Nei laboratori segreti del Pentagono si sta studiando l’isotopo 178 dell’afnio, per produrre una bomba con il potenziale distruttivo delle testate nucleari, ma senza alcuna radiazione.