Metalli da guerra. Quali determineranno il nuovo ordine mondiale?

Ci aspettano anni di riarmo, in tutti paesi del mondo. E in questo nuovo mondo i metalli da guerra giocheranno un ruolo determinate.

Ad un anno dell’inizio della guerra in Ucraina, è chiaro a tutti che i vecchi equilibri geopolitici globali sono crollati e, nei prossimi decenni, assisteremo ad un rimescolamento dei poteri nelle varie zone del mondo. Per quanto sia auspicabile che ciò avvenga senza l’uso della violenza, la corsa agli armamenti è già cominciata ed è facilmente prevedibile che nel prossimo futuro verranno spesi sempre più soldi per comprare armi.

Naturalmente, le armi richiedono una vasta gamma di metalli per qualsiasi cosa, dai veicoli all’elettronica e alla balistica. Ogni applicazione militare ha esigenze ben precise, per le quali spesso non si può scendere a compromesso. Perciò servono metalli e leghe che si adattino perfettamente alle particolari esigenze della guerra.

Ogni metallo (ma vale lo stesso anche per gli altri materiali) viene scelto in modo specifico in base ai suoi particolari punti di forza e di debolezza, per soddisfare requisiti operativi specifici. Tanto è vero che ogni ramo delle forze armate ha preferenze per alcuni metalli e non per altri, con l’obbiettivo di garantire il funzionamento ottimale delle apparecchiature in ambienti di guerra.

Tra i metalli più comuni adatti all’uso bellico troviamo l’alluminio, il titanio, l’acciaio inossidabile, l’acciaio al carbonio e le leghe di nichel. Ma, come vedremo in seguito, esistono altri metalli meno comuni ma indispensabile per costruire armi e armamenti efficaci.

I metalli preferiti dall’Esercito

Se parliamo di esercito, non ci sono dubbi che siano le leghe di magnesio e il titanio i preferiti per i componenti strutturali e protettivi. Non per nulla, il magnesio è noto come “metallo di difesa“, grazie ad un rapporto forza-peso estremamente elevato e ad un eccellente supporto strutturale leggero per aerei militari, veicoli a ruote multiuso ad alta mobilità (HMMWV), camion, navi e missili.
Le leghe al titanio presentano invece una resistenza eccezionale, soprattutto agli urti e alle fratture. Perciò vengono impiegate nei componenti strutturali e nei pannelli esterni protettivi su veicoli blindati, motori di aerei, serbatoi a pressione e missili.

Ma i Marines preferiscono l’alluminio

Corpi militari come quello dei Marines hanno invece una netta preferenza per l’alluminio, visto le sue capacità di resistere in ambienti di acqua dolce e salata. Con un elevato rapporto forza-peso e un’estrema resistenza alla corrosione, l’alluminio è il materiale a basso costo perfetto per veicoli e attrezzature in cui il peso è una considerazione importante. La leggerezza di questo metallo aumenta anche l’efficienza del carburante e riduce il peso complessivo dell’attrezzatura, pur mantenendo un elevato livello di resistenza e durata.

Naturalmente, i Marines hanno un’avversione per le tradizionali leghe a base di ferro che si arrugginiscono o si deteriorano se soggette a un’esposizione marina prolungata. Poiché i veicoli e le attrezzature militari di questo corpo devono essere in grado di funzionare in modo affidabile in condizioni estreme, vengono spesso utilizzate le leghe di alluminio per componenti di armi, navi, veicoli terrestri e giubbotti antiproiettile.

Anche la Marina ha un debole per l’alluminio

Dopo quanto abbiamo visto nel caso dei Marines, non sorprende che anche la Marina preferisca le leghe di alluminio. Dagli scafi di barche e navi a piattaforme e travi di supporto, la forza, la flessibilità, la leggerezza e la resistenza alla corrosione delle leghe di alluminio le rendono particolarmente adatte per l’uso in applicazioni navali. Per tutti questi motivi le leghe di alluminio hanno iniziato a sostituire l’acciaio sui pannelli delle navi e delle motovedette della Marina.

Per l’Aeronautica solo metalli speciali

Naturalmente, quando si passa dalle forze terresti e marine alle forze dell’aria, le cose si complicano ulteriormente. Le apparecchiature utilizzate per gli aerei e i missile dell’Aeronautica Militare devono essere leggere e in grado di resistere a una miriade di fattori di stress ambientale, comprese fluttuazioni estreme di temperatura e pressione, alti livelli di vibrazioni, impatti e sostanze corrosive.

Per tutto questo serve nichel e le leghe per alte temperature come Monel, Inconel, Incoloy, Hastelloy e molte altre, che sono diventati alcuni dei metalli più comunemente usati nell’Aeronautica Militare grazie alla loro resistenza alla trazione estremamente elevata e alla capacità di resistere a condizioni ambientali difficili.

Quando sono formate a freddo, queste leghe moltiplicano la loro resistenza alla trazione per resistere a pressioni fino a 9.000 bar. Sono altamente resistenti alla corrosione e alle alte temperature, il che le rende perfette per i componenti del motore, dello scarico e del sistema di alimentazione. La loro forza leggera è ideale per l’uso in telai di razzi e aerei, pannelli esterni e corpi di fissaggio per apparecchiature critiche.

Metalli rari per le forze Aerospaziali

Ma quando si tratta di forze aerospaziali, la gamma di metalli si allarga ulteriormente fino a comprendere alcuni metalli rari.

Il titanio, l’alluminio e le leghe di nichel ad alta temperatura come l’Hastelloy offrono tutti la forza leggera necessaria per le applicazioni aerospaziali. Oltre a un elevato rapporto resistenza/peso, i materiali utilizzati per le apparecchiature della Space Force devono essere estremamente precisi e in grado di resistere alle condizioni estreme dello spazio.

Per tutti questi motivi, il renio è diventato un metallo assai impiegato per le apparecchiature aerospaziali. Il renio è un metallo estremamente raro e resistente alla temperatura, utilizzato per fabbricare strumenti di precisione, componenti di motori e sistemi di alimentazione per attrezzature aerospaziali e aeronautiche. Un rivestimento di renio viene spesso utilizzato sulle piastre esterne dei missili e dei veicoli spaziali per migliorare la durata del materiale e per mitigare gli effetti termici e l’usura della superficie.

METALLIRARI.COM © ALL RIGHTS RESERVED