Riciclare cobalto per non dipendere da Cina e Congo (RDC)

Il cobalto che il mondo consuma proviene in gran parte dalla Repubblica Democratica del Congo. Ma, per tutti, si tratta di una dipendenza molto pericolosa.

Gli Stati Uniti e molti paesi occidentali non producono cobalto. Si tratta di un minerale fondamentale per diverse applicazioni, tra cui le superleghe e le batterie per telefoni, computer portatili e veicoli elettrici. 

La Repubblica Democratica del Congo (RDC) fornisce quasi due terzi del cobalto del mondo, buona parte del quale viene raffinato in Cina. Quindi, il riciclaggio sarebbe assai importante, soprattutto in quei paesi dove il metallo non viene prodotto.

Nel 2011, negli Stati Uniti, il cobalto contenuto in rottami acquistati ha rappresentato il 24% del totale consumato” secondo un recente rapporto del US Geological Survey. La Cina è il principale produttore mondiale di questo metallo raffinato e la gran parte del minerale viene importato dalla RDC“.

L’Unione Europea, che ha individuato 14 minerali critici, tra i quali il cobalto, ha manifestato la volontà di riciclare il più possibile questi minerali. Almeno fino a quando non saranno trovate nuove fonti di approvvigionamento. Proprio come nel caso del cobalto, se Cina e Repubblica Democratica del Congo non verranno soppiantate da fonti alternative.

La Environment Agency del Regno Unito, ha evidenziato che il tasso di riciclo tra i diversi metalli è molto variabile. Mentre alcuni metalli, quali gallio e terre rare, hanno tassi di riciclo inferiori all’1%, cobalto, niobio e alcuni metalli del gruppo del platino hanno un tasso di riciclo superiore al 50%.

Riciclare è economicamente fattibile

Riciclare alcuni metalli rari può essere costoso. Il riciclo del cobalto dalle batterie al litio e da alcune leghe metalliche, ai prezzi attuali, è fattibile economicamente.

Con sede in Belgio, la UMICORE SA, una delle più grande aziende al mondo di riciclo di metalli, ha già in atto un processo per riciclare cobalto e nichel dalle batterie ricaricabili.

La HONDA MOTOR CO. ha sviluppato recentemente una tecnologia in grado di estrarre terre rare dalle batterie, separandole dall’acciaio inox. Acciaio, nichel e cobalto recuperati sono abbastanza puri da poter essere impiegati per produrre batterie nuove.

John Petersen, che scrive per Alternative Energy Stock, un sito web di informazione sulle energie alternative, energie rinnovabili e tecnologie pulite, ha scritto che “dato il valore del metallo estremamente elevato del cobalto, sembra strano che una sola società al mondo, la UMICORE, si sia presa la briga di sviluppare un processo di riciclo“.

In realtà il motivo è ovvio: riciclare batterie al litio è un’impresa molto complessa e costosa. Il processo diventa economico quando una tonnellata di batterie contiene più di 600 libbre (circa 270 chilogrammi) di cobalto recuperabile che valga almeno 40 dollari al chilogrammo. Nel momento in cui il cobalto non rientrasse nell’equazione, il processo diventerebbe irrimediabilmente antieconomico.

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