Previsioni GFMS improntate all’ottimismo per l’oro

Nel 2018 l’oro farà meglio di quanto ha fatto negli ultimi cinque anni. Queste sono le ultime previsioni della GFMS, la divisione specializzata sui metalli di Thomson Reuters.

Fresco di stampa, è arrivato il World Gold Survey della GFMS. Il rapporto, che contiene le previsioni annuali per l’oro, non è mai stato tanto ottimista da cinque anni a questa parte. Infatti, grazie alle continue incertezze politiche, l’oro dovrebbe raggiungere rendimenti annuali che non si vedevano dal 2013.

GFMS è la divisione specializzata sui metalli di Thomson Reuters e nel suo rapporto afferma che l’incertezza globale è il principale driver del metallo giallo, considerato il bene rifugio più sicuro. Ciò sta portando ad una crescita degli investimenti in lingotti d’oro e in fondi garantiti da metallo fisico.

Le troppe incertezze spingono la domanda d’oro

Quando si parla d’incertezza si fa riferimento soprattutto alla politica del Presidente americano Donald Trump, alle continue tensioni in Medio Oriente e ai negoziati sulla Brexit.

Gli analisti prevedono che l’oro potrebbe raggiungere un prezzo medio di 1.360 dollari l’oncia per quest’anno, con un aumento dell’8% rispetto al 2017. Inoltre, per GFMS, nel 2018 la domanda di ETF in oro crescerà. Dopo quattro anni consecutivi di calo, la ripresa della domanda di lingotti e le aspettative di una crescita dei prezzi, porterà ad un aumento degli investimenti al dettaglio.

Nel frattempo, la Banca Centrale cinese, per la prima volta dal 2015, dovrebbe riprendere gli acquisti in oro.

Secondo GFMS, la domanda di ETF ha raggiunto 177 tonnellate nel 2017, mentre la domanda di oro fisico, che include l’acquisto di gioielli, monete e lingotti, ha avuto il suo primo aumento annuale dal 2013, con una crescita del 10%. A spingere la domanda di metallo fisico è stato l’aumento del 13% nella produzione di gioielli, grazie soprattutto alla forte domanda in India.

Tuttavia, in Asia orientale, la produzione di gioielli è diminuita per il quarto anno consecutivo, toccando il minimo in cinque anni. La causa principale del calo è stata la Cina, che costituisce il principale consumatore mondiale. Il 2017 ha visto la domanda di oro in Cina diminuire del 3% e, per il 2018, le cose non cambieranno.

A livello globale, la domanda di lingotti, dopo una caduta di quattro anni consecutivi, dovrebbe aumentare dell’1% quest’anno, mentre quella di monete rimarrà costante, dopo essere scesa al livello più basso dal 2007 nel corso dello scorso anno.

Infine, guardando alla produzione mineraria, che nel 2017 ha raggiunto 3.247 tonnellate, GFMS si aspetta che quest’anno raggiunga il record di 3.265 tonnellate.

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