Il prezzo del platino è sceso di quasi il 16% nel 2018. Rispetto al suo fratello gemello, il palladio, ha fatto molto, ma molto peggio.
Poiché il platino è utilizzato principalmente nei convertitori catalitici per veicoli a motore diesel, il calo della domanda per queste motorizzazioni in Europa e in Cina ha pesato significativamente sui prezzi. Il contrario di quanto successo ai prezzi del palladio, utilizzato nei convertitori catalitici per auto a benzina.
Inoltre, le preoccupazioni geopolitiche, la discesa del dollaro USA e il calo della domanda di gioielli, sono stati gli altri fattori che hanno tenuto i prezzi bassi durante tutto il 2018.
Un 2018 da dimenticare
Come accennato, a differenza del palladio, il platino ha visto un calo della domanda nel 2018. I prezzi hanno toccato il massimo annuale il 19 gennaio, a 1.010 dollari. Sono scesi invece al punto più basso a settembre, raggiungendo 776 dollari.
Anche se qualche analista sperava che il metallo potesse rimbalzare, l’interesse degli investitori è diminuito, mentre la domanda ha continuato a scendere per tutto l’anno.
Inoltre, il fatto che i prezzi del palladio siano aumentati, è stato particolarmente irritante per chi ha investito nel platino.
Cosa accadrà nel 2019?
Nel 2019 l’offerta di metallo dovrebbe ridursi, con un beneficio per i prezzi. Infatti, tutta una serie di problemi irrisolti in Sudafrica (scioperi, riserve in esaurimento e miniere antieconomiche) porterà ad un calo dell’offerta globale. La produzione di platino in tutta l’Africa, rappresenta oltre il 70 percento dell’offerta.
Sul fronte della domanda, gli esperti del settore ritengono che crescerà, soprattutto grazie ad una ripresa del settore della gioielleria e di quello industriale.
Tuttavia, secondo FocusEconomics, non c’è da essere ottimisti visto che l’offerta continuerà a superare la domanda, a causa soprattutto della produzione nord americana.
C’è però da sperare che, nel 2019, gli investitori ritornino ad investire sui metalli preziosi. Nel medio termine, con i mercati azionari che si dovrebbero sgonfiare dopo gli eccessi del 2018, il platino potrebbe ritornare nel portafoglio degli investitori.
Parlando di metalli preziosi, va considerato che il platino, rispetto all’oro, è un mercato molto più piccolo e i fondamentali dovrebbero giocare un ruolo più importante. Quindi, è da considerare come un investimento più sotto controllo anche per il piccolo investitore.
Naturalmente, ciò che accadrà nel 2019 al dollaro avrà un effetto sul platino, come su tutte le altre materie prime. A questo proposito, molti analisti ritengono che il dollaro si indebolirà e che ci sarà un ritorno di interesse verso i metalli preziosi come beni rifugio.
Nel concreto, parlando di prezzi, FocusEconomics stima che il prezzo medio del platino nel 2019 sarà di 875 dollari per oncia. Ma c’è anche chi è più rialzista, come TD Securities, che prevede 1.031 dollari. Deutsche Bank, invece, prevede soltanto 820 dollari.
Oggi, 1 febbraio, il platino quota 828 dollari per oncia.
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