Un po’ di ottimismo per i metalli preziosi. L’oro tocca i 1.800 dollari 

È dal 4 luglio che l’oro non arrivava a 1.800 dollari. Questa volta sono le tensioni geopolitiche a spingere gli investitori verso i metalli preziosi.

In mezzo ad una grande incertezza per le sorti dell’economia globale, un leggera ventata di ottimismo ha soffiato sui metalli preziosi. Oro, argento, platino e palladio hanno iniziato la settimana con note positive.

Come ben sanno gli investitori, le buone notizie per i preziosi coincidono normalmente con cattive notizie per l’economia. E, anche questa volta, a spingere l’oro e gli altri metalli sono stati i pessimi dati economici provenienti dalla Cina.

Segnali di recessione dalla Cina ma non dagli Stati Uniti

L’indice Caixin Manufacturing PMI di luglio è stato deludente, con una discesa da 51,7 a 50,4. Essendo la Cina uno dei principali produttori e consumatori della maggior parte dei prodotti, questi dati sono piuttosto allarmanti circa l’arrivo della recessione.

Anche l’indice ISM Manufacturing degli Stati Uniti di luglio è sceso leggermente (52,8 da 53 di giugno). Tuttavia, si tratta di una discesa meno marcata del previsto e che fa sperare che l’economia americana non sia in recessione, nonostante un calo del prodotto interno lordo nella prima metà dell’anno.

Naturalmente, la minaccia dell’arrivo della recessione innesca una maggior domanda di beni rifugio quali sono i metalli preziosi.

L’oro ha toccato i 1.800 dollari

L’oro in particolare, sta dando chiari segnali di un forte risveglio dell’interesse degli investitori. Per la prima volta dal 4 luglio, ieri è salito sopra i 1.800 dollari per oncia troy (intraday). All’aumentare dei rischi geopolitici, molti scelgono il metallo giallo come bene rifugio.

E questa volta i rischi sono le tensioni tra Cina e Stati Uniti. La presidente della Camera degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, è arrivata a Taiwan accolta dai funzionari locali. Nel frattempo, il Ministero degli Esteri cinese ha invitato gli Stati Uniti a rispettare il principio di una sola Cina e a non rischiare di “andare oltre nel sentiero pericoloso“.

Ad oggi (2 agosto), l’oro vale 1.773 dollari, l’argento 20,24 dollari, il platino 916 dollari e il palladio 2.132 dollari.

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