Oro dalle SIM cards. Scienziati italiani lo usano per fare farmaci

L’oro estratto dalle SIM cards può essere utilizzato per produrre farmaci come antinfiammatori e antidolorifici. Un risultato ottenuto anche grazie al lavoro dei ricercatori dell’Università di Cagliari.

Nella incessante ricerca di come riciclare i rifiuti elettronici, gli scienziati sono riusciti a trovare un nuovo metodo per recuperare l’oro dalle SIM cards e dai circuiti stampati in genere. Il metallo prezioso così estratto può così venir utilizzato per produrre farmaci.

Recupero di metalli con reagenti verdi

Sono stati i ricercatori dell’Università di Cagliari (Paola Deplano) e dell’Imperial College di Londra a sviluppare un processo che prevede passaggi selettivi per la lisciviazione sostenibile e il recupero di metalli come nichel, rame, argento e oro, utilizzando soltanto reagenti verdi.

L’oro prodotto con questo metodo fa parte di un composto molecolare che non può però essere riutilizzato economicamente nei dispositivi elettronici. Perciò, il team di ricercatori ha studiato se potesse essere usato come catalizzatore nella produzione di altre sostanze, compresi prodotti farmaceutici come antinfiammatori e antidolorifici.

La fattibilità economica passa da nuovi utilizzi dei materiali recuperati

Non senza una certa sorpresa, si è visto che questo composto d’oro si comportava meglio rispetto ai catalizzatori attualmente in uso, oltre ad essere riutilizzabile.

Seguendo questa linea, gli scienziati suggeriscono di rendere economicamente fattibile il recupero dell’oro dai rifiuti elettronici cercando utilizzi secondari per tutti gli altri componenti recuperati nel processo. Per esempio, con la nuova tecnica si riescono a separare anche rame, nichel e plastica in un composto particolare che può diventare economicamente interessante nel momento in cui lo si riesce ad utilizzare per nuovi prodotti.

Adesso tocca al palladio…

Adesso, il lavoro di questo gruppo di scienziati si sta spostando verso il recupero e il riutilizzo del palladio contenuto nei convertitori catalitici delle auto rottamate. Ciò è particolarmente importante visto che il palladio è assai utilizzato nella catalisi ed è più costoso dell’oro.

L’intera ricerca è stata recentemente pubblicata sulla rivista ACS Sustainable Chemistry & Engineering con il titolo “Homogeneous Gold Catalysis Using Complexes Recovered from Waste Electronic Equipment“.

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