In questi mesi l’oro si è dimostrato il migliore tra tutti i metalli.
Mentre i prezzi dei metalli di base sono rimasti stabili o si sono indeboliti, quelli del metallo giallo sono cresciuti.
Ai massimi dal maggio scorso
Anche nel corso della seconda metà del 2018 l’oro era aumentato, ma è stato a gennaio di quest’anno che ha toccato 1.320 dollari per oncia, il livello più alto da maggio dello scorso anno. Oggi, 1 febbraio, il prezzo è di circa 1.318 dollari.
Secondo ABN AMRO i fattori che stanno sostenendo il metallo prezioso sono sostanzialmente due: il dollaro più debole e la decisione della FED di non alzare i tassi di interesse statunitensi.
Come noto, esiste una relazione inversa tra il dollaro americano e il prezzo dell’oro; quando il dollaro scende, le materie prime in dollari diventano più economiche e il prezzo tende a salire. Anche i tassi di interesse più deboli sono un propellente per il metallo giallo, dal momento che rendono più conveniente detenerlo.
La recente decisione della FED americana di non alzare i tassi è qualcosa che il mercato pensa che continuerà per tutto il 2019.
Lo SPDR Gold Trust, il più grande fondo d’investimento in oro, in gennaio ha guadagnato il 4,6%, il maggiore guadagno mensile da settembre 2017.
Le banche centrali vendono dollari e comprano metallo giallo
Tuttavia, non sono stati solo gli investitori privati a far crescere la domanda. Infatti, anche le banche centrali (soprattutto quelle dei paesi emergenti), per diversificare le partecipazioni in dollari, hanno venduto titoli del Tesoro USA e acquistato oro fisico.
Secondo il Financial Times, l’acquisto di oro dalle banche centrali ha raggiunto il livello più alto da quasi mezzo secolo lo scorso anno. Russia, Turchia e Kazakistan hanno comprato per un valore netto di 27 miliardi di dollari. Al contrario, Australia, Germania, Sri Lanka, Indonesia e Ucraina, hanno venduto un totale di 15,6 tonnellate.
La Russia è stata di gran lunga il maggior acquirente, con 274,3 tonnellate comprate lo scorso anno. Le sue riserve ufficiali hanno raggiunto 2.066 tonnellate, pari a circa 87 miliardi di dollari. In questo modo la Russia detiene ora circa il 18% delle sue riserve in oro.
Di fatto, tutte queste banche centrali hanno venduto dollari per comprare oro. L’accresciuta incertezza circa il commercio internazionale e il rallentamento della crescita globale, continuano a creare condizioni favorevoli per la domanda di oro. D’altronde, non è forse l’oro il bene rifugio per eccellenza?
METALLIRARI.COM © SOME RIGHTS RESERVED