L’oro ritorna ai livelli di inizio anno, ma c’è ottimismo per i prossimi mesi

Un bilancio per l’oro durante i primi 6 mesi di quest’anno? Ne perdite ne guadagni, il metallo giallo si ritrova allo stesso punto di quando è iniziato il 2018. Ecco perché…

I primi sei mesi di quest’anno sono stati ricchi di sorprese un po’ per tutti i metalli, compresi i metalli preziosi.

L’ultima relazione del World Gold Council illustra prorpio cosa è successo all’oro durante il primo semestre 2018 e quali fattori potrebbero spingere i prezzi verso l’alto nella seconda metà dell’anno.

Dopo un aumento del 4% nel primo trimestre, l’oro è tornato a scendere di pari importo a giugno. Le cause della retromarcia? Il rafforzamento del dollaro, una maggiore propensione al rischio da parte degli investitori e una debole domanda di metallo fisico. La discesa dei prezzi è poi stata accentuata dal mercato dei derivati, dove gli speculatori hanno puntato al ribasso.

Ottimismo per il secondo semestre

Tuttavia, esistono validi motivi per essere ottimisti per la seconda metà dell’anno.

Come noto, l’oro (ma anche gli altri metalli) si muove con una relazione inversa con il dollaro americano. Anche se nelle ultime settimane si è livellato, da inizio anno ad oggi il dollaro ha registrato forti guadagni su quasi tutte le valute. Fino al 31 luglio l’indice del dollaro USA è salito del 2,61% (l’euro contro il dollaro è passato da circa 1,20 a 1,16).

Ma, secondo il World Gold Council, la tendenza al rafforzamento del dollaro potrebbe non continuare nei prossimi mesi. Inoltre, la guerra commerciale degli Stati Uniti con il resto del mondo sembra piena di retorica e non porterà reali benefici al paese, anzi… Molti economisti ritengono che l’aumento dei dazi americani finirà per avere un impatto negativo sulla crescita economica del paese.

Ciò potrebbe rallentare un po’ la domanda dei consumatori di oro ma, allo stesso tempo, indebolire il dollaro.

Se l’inflazione supera il 3%, l’oro raddoppia

Inoltre, l’aumento del protezionismo commerciale in tutto il mondo ha aumentato significativamente il rischio che l’inflazione negli Stati Uniti cresca ulteriormente. Come sanno tutti gli investitori che seguono l’oro, storicamente, il suo prezzo raddoppia quando l’inflazione si sposta oltre il 3%.

Con lo sguardo rivolto ai prossimi mesi, c’è da osservare che, in genere, durante i mesi estivi c’è minore domanda di oro, mentre in settembre la domanda aumenta. Infatti, durante il periodo estivo i volumi di trading sono più bassi e i prezzi si muovono lateralmente ma, a settembre, gli investitori tendono ad acquistare metallo giallo, anche per riequilibrare i propri portafogli entro la fine dell’anno.

Se i primi 6 mesi dell’anno hanno messo in ombra il metallo giallo, per la fine dell’anno l’oro potrebbe tornare a brillare.

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