Le nuove previsioni al rialzo di Goldman Sachs per l’oro

Per la potente banca d’affari americana, le quotazioni dell’oro saliranno. Il fattore chiave di questo rialzo sarà la crescita dei mercati emergenti.

Gli analisti di Goldman Sachs hanno rivisto i propri giudizi sul destino prossimo dell’oro: i prezzi saliranno a causa dei mercati emergenti.

Ad oggi (9 febbraio), il metallo giallo vale 1.315 dollari all’oncia ma, per Goldman Sachs, arriverà a 1.350 dollari nei prossimi 3 mesi e a 1.375 dollari nei prossimi sei mesi. Ma la corsa non si fermerà qui e nel 2019 raggiungerà 1.450 dollari.

È un parere diffuso tra gli analisti di materie prime che, se l’oro raggiungerà i 1.375 dollari, entrerà tecnicamente in un trend rialzista. Se ciò dovesse accadere, potremmo assistere ad un afflusso di grandi quantità di denaro in questo settore.

Più soldi nei paesi emergenti per comprare oro

Gli analisti hanno rilevato che la crescita nei mercati emergenti è al di sopra del 6%. Ciò significa che la ricchezza delle famiglie aumenterà, lasciando ai consumatori più soldi per l’acquisto di oro.

Ma non sarà soltanto la crescita dei paesi emergenti a spingere il metallo giallo verso l’alto. Anche l’inflazione in salita, a causa dei prezzi crescenti del petrolio, farà la sua parte.

Le nuove previsioni di Goldman Sachs sono particolarmente significative poichè arrivano a correggere le stime precedenti della banca d’affari, che parlavano di un prezzo di soltanto 1.225 dollari.

Il lunedì nero di Wall Street

Tra l’altro, il nuovo giudizio della banca d’affari americana è stato pubblicato dopo il Lunedì Nero di Wall Street (5 febbraio), quando il Dow Jones Industrial Average è sceso di oltre 1.500 punti in una sola seduta, proseguendo poi al ribasso per tutta la settimana.

Di solito, quando i mercati azionari scendono, ci vuole circa un mese perchè l’oro cominci a reagire positivamente. Forse perchè l’oro è la prima linea di protezione contro il rischio sistematico. Quando le borse scendono per fattori contingenti o per fattori tecnici non scatta la corsa all’oro ma, quando il declino azionario è guidato dai fondamentali o dal peggioramento delle prospettive macroeconomiche, allora gli investitori si spostano sul metallo giallo, considerato un bene rifugio.

Infine, un dato importante che arriva dall’ultimo rapporto del World Gold Council: la domanda di oro a livello globale nel 2017 è scesa del 7% rispetto all’anno precedente.

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