Il grafene bianco sarà decisivo per migliorare le prestazioni di molti dispositivi elettronici.
Ma cosa è il grafene bianco? Per capirlo e per comprendere le ultime frontiere della tecnologia dei materiali più innovativi dovremmo andare alla Rice University (Stati Uniti), dove due ricercatori, Rouzbeh Shahsavari e Navid Sakhavand, hanno completato la prima analisi teorica di come una struttura 3D di nitruro di boro possa essere utilizzata per controllare il flusso di calore in piccoli dispositivi elettronici.
Il miglioramento di come il calore si muove nei micro dispositivi ha un’enorme importanza in elettronica.
In genere, nei dispositivi elettronici, è altamente desiderabile che il calore si muova nel modo più rapido ed efficiente possibile. Cosa complicata dal fatto che quando si hanno materiali stratificati su substrati, il calore si muove molto rapidamente nella direzione del piano conduttivo, ma con difficoltà tra un livello di materiale e l’altro.
Il nitruro di boro esagonale, in codice h-BN e chiamato anche grafene bianco, è la soluzione del problema. Nella sua forma bidimensionale (2D) è come il grafene, il materiale con lo spessore di un atomo di carbonio (“Il semi-metallo che cambierà il nostro futuro“). Il grafene, conosciuto come il materiale delle meraviglie, è un buon conduttore di calore, così come lo è l’h-BN.
Questa capacità di condurre il calore ha attirato l’interesse dei due ricercatori americani che hanno cominciato ad esaminare come l’h-BN potesse essere utilizzato per controllare il flusso di calore.
Così hanno anche scoperto che, mentre il calore si muove attraverso piani di nitruro di boro, le strutture 3D di nanotubi di nitruro di boro sono in grado di trasportare il calore in tutte le direzioni, sia nello stesso piano che attraverso piani diversi. Un comportamento eccezionale in elettronica.
Le opportunità che la nuova scoperta apre per il futuro, riguardano nuove possibilità per interruttori e raddrizzatori termici, nei quali il calore può scorrere in una direzione e anche al contrario.
Come ben sanno tutti quelli che seguono con interesse gli sviluppi del grafene, non esistono ancora applicazioni commerciali a causa degli alti costi di produzione.
Tuttavia, scoperte come quella della Rice University, aprono le porte a nuovi impieghi del materiale e, quindi, ad un sempre maggior stimolo a trovare processi produttivi economici che consentano la diffusione commerciale del materiale delle meraviglie.