Niger: lo scontro Russia-NATO per controllare gas e uranio è vicino

In uno dei paesi più poveri del mondo ma con enormi ricchezze naturali, si sta per scatenare una guerra per procura tra Russia e NATO.

Il Niger potrebbe essere la prossima vittima della guerra per “salvaguardare la democrazia“. I motori si stanno scaldando nella vicina Nigeria per un’invasione della Repubblica del Niger con un esercito ECOWAS (Economic Community of West African States), spalleggiata dalla NATO.

Il recente colpo di stato in Niger, uno dei paesi più poveri del mondo, non ha niente a che fare con quello che in occidente viene dipinto come un attacco alla democrazia. È invece il risultato di un gioco di potere etnico e geopolitico. Senza scendere nei dettagli della diversificata composizione etnica del paese, i colpi di stato in questa zona dell’Africa si verificano per lo più ogni volta che un gruppo etnico di minoranza prende il potere a discapito del gruppo etnico predominante. Il presidente Mohammed Bazoum deposto dai militari con il colpo di stato di fine luglio appartiene al gruppo etnico arabo, che rappresenta lo 0,4% della popolazione.

Uranio e gas, due validi motivi per scatenare una guerra?

Per quanto riguarda i fattori geopolitici, sono il controllo delle risorse naturali e la guerra per procura tra Russia e NATO che determinano le sorti dei colpi di stato, delle elezioni “democratiche” e della vita dell’intero paese.

Il Niger è infatti uno dei più importanti produttori di uranio del mondo, oltre che di carbone, petrolio, ferro, molibdeno, oro, argento, stagno, calcare, cemento, gesso e fosfati. Tutte risorse minerarie sfruttate fino ad oggi soprattutto dalla Francia, con pochi o nessun vantaggio per il Niger o la sua gente.

Ma c’è anche un’altra importante risorsa naturale in gioco: il gas naturale. Infatti, il gas del Niger sarà trasportato attraverso il gasdotto Trans Sahara Gas da Warri (Nigeria) fino a Hassi R’Mel (Algeria), dove si collegherà ai gasdotti esistenti che portano il gas in Europa. Ovviamente, l’Europa vede questo progetto come una potenziale opportunità per diversificare le proprie fonti di gas mentre la guerra tra Russia e Ucraina continua.

Nonostante le sue enormi ricchezze naturali, l’economia del Niger si basa sull’agricoltura

Nonostante queste enormi ricchezze naturali (le sue riserve naturali di uranio sono tra le più vaste del mondo). l’economia del Niger si basa sull’agricoltura, che rappresenta il 40% del PIL e fornisce occupazione a quasi l’80% della popolazione. La maggior parte del bilancio del governo arriva sotto forma di aiuti esteri (che hanno l’obbiettivo di evitare che il paese finisca tra le braccia della Russia), ma gli esperti ritengono che il paese potrebbe crescere significativamente se potesse e riuscisse a sfruttare le sue abbondanti risorse naturali.

Gli Stati Uniti, tramite la NATO, sono preoccupati per le incursione della Russia in Africa attraverso il Gruppo Wagner, che è già schierato in paesi africani come Libia, Sudan, Mozambico, Madagascar, Repubblica Centrafricana e Mali. In questi paesi il Gruppo Wagner è concentrato principalmente sulla protezione delle élite dominanti e delle infrastrutture critiche. In cambio riceve i diritti esclusivi sull’estrazione di minerali come l’oro.

Il Presidente della Nigeria pronto a entrare in guerra contro il Niger

In questo contesto, l’ECOWAS ha di fatto dichiarato guerra alla Repubblica del Niger, imponendo severe sanzioni economiche a un paese fortemente dipendente dagli aiuti esteri. Gli stati ECOWAS (un’organizzazione controllata di fatto dalla Nigeria) hanno chiuso le frontiere e hanno imposto una no-flight zone per isolare il Niger. Inoltre, la Nigeria ha risolto unilateralmente il trattato tra i 2 paesi firmato negli anni ’60 per fornire elettricità (la Nigeria fornisce il 70% dell’elettricità del Niger).

Secondo alcuni attenti osservatori della politica africana, il presidente della Nigeria (Bola Ahmed Tinubu) sta cercando di ottenere una legittimità internazionale per il suo governo. Per questo è pronto a trascinare la Nigeria nelle pericolose acque della guerra per procura tra Russia e NATO, senza nessun appoggio da parte dei suoi concittadini e dei loro legittimi rappresentanti politici.

Ieri, 6 agosto, è scaduto l’ultimatum di una settimana della Nigeria affinché la nuova giunta militare del Niger lasci il potere. Adesso potrebbe scatenarsi un’azione militare.

METALLIRARI.COM © SOME RIGHTS RESERVED