MicroGriglie solari, l’energia a basso costo per i più poveri del mondo

Molte persone non conoscono la differenza tra pannelli solari e microgriglie solari e si stupiscono di quando i primi smettono di funzionare in caso di black-out.

Se fino al secolo scorso la possibilità di rinunciare all’energia prodotta dai combustibili fossili era una utopia, con il passare degli anni il sogno sembra sempre più realizzabile, anche grazie alle energie rinnovabili.

L’India, per esempio, sta percorrendo senza indugi la strada di ridurre i combustibili fossili. Lo scorso mese ha ratificato gli accordi internazionali di Parigi sul clima e il suo governo sta mettendo in atto la strategia di una transizione verso le energie rinnovabili, in particolare il solare.

Infatti, con i prezzi del solare che stanno crollando in tutto il mondo, la scommessa sul solare è per molti paesi sempre più conveniente.

Con i prezzi del solare che stanno crollando in tutto il mondo, la scommessa sul solare è per molti paesi sempre più conveniente

Secondo le più recenti analisi, tra le varie tecnologie solari che si contendono la palma della più economica, la favorita sembra il fotovoltaico (PV). Tuttavia, questa tecnologia presenta un grosso svantaggio dovuto al fatto che può servire soltanto quegli utenti che sono collegati alla rete di distribuzione elettrica. Cosa che non avviene per milioni di persone nei paesi in via di sviluppo, abituati a vivere senza elettricità, o perché la rete non li ha ancora raggiunti o perché sono troppo poveri per pagare le bollette.

Al contrario, le microgriglie solari (Microgrids) offrono una soluzione per avere energia pulita anche nei paesi più poveri. Le micro-griglie stanno diventando assai popolari perché, al contrario per esempio dei pannelli solari da tetto, hanno costi di installazione più bassi e ripartiti su tutta la comunità a cui forniscono l’energia. Inoltre, a differenza dei tradizionali pannelli solari, funzionano senza alcun collegamento alla rete elettrica.

Per questi motivi, le micro-griglie solari stanno spuntando come funghi in molti villaggi dell’Africa e del Bangladesh, dove gli abitanti hanno la possibilità di accendere un interruttore elettrico per la prima volta nella loro vita. Spesso, tutto o in parte, viene finanziato da organizzazioni non-profit e dal cosiddetto capitale di rischio sociale.

Saranno le microgriglie solari la soluzione sostenibile per dare l’elettricità ai paesi emergenti e in via di sviluppo? Purtroppo, le cose non vanno sempre così lisce come sarebbe desiderabile.

Nel caso delle microgriglie solari il problema principale è che sono adatte per apparecchi a basso assorbimento di potenza, come per esempio le lampadine per illuminare un’abitazione, ma non per dispositivi come un televisore o un condizionatore di aria.

E anche gli abitanti dei villaggi più poveri, se devono pagare qualcosa per installare questa tecnologia potrebbero non essere disposti a farlo per avere soltanto la luce in casa. Una tendenza che si è già manifestata in alcune zone del Kenya, della Tanzania e dell’India. Come a dire che, anche nelle zone più sperdute e povere del mondo, l’elettricità si paga volentieri se, e soltanto se, è possibile guardare la televisione!

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