Il metallo raro che ha guadagnato più del bitcoin

Fino a quando la pandemia non ha colpito, il mercato dell’iridio non conosceva instabilità o volatilità. Adesso, però, i prezzi sono schizzati alle stelle.

Quest’anno, un metallo raro sta eclissando in termini di guadagni tutti gli altri investimenti, bitcoin incluso. Riuscirne a comprare è una sfida di non poco conto e molti consumatori sono disperati.

+131% da inizio anno

Si tratta dell’iridio, uno dei metalli preziosi più rari e costosi, che si ottiene come sottoprodotto dell’estrazione di platino e palladio. Dall’inizio di quest’anno, il suo valore è aumentato del 131%, contro soltanto l’85% del bitcoin. Secondo Heraeus, gruppo tedesco specializzato in tecnologie e metalli speciali, l’aumento dei prezzi è dovuto alle interruzioni dell’offerta nel corso dell’ultimo anno, in combinazione con l’aumento della domanda per l’uso negli schermi elettronici.

L’iridio è un elemento critico in diversi prodotti di nicchia, compresi i crogioli resistenti alla temperatura utilizzati per coltivare cristalli sintetici per sistemi elettronici e di telecomunicazioni, oltre che per dispositivi medici ed elettrodi. Quando poi si guarda al futuro, l’iridio (ma anche il rutenio) potrebbe venir utilizzato nella produzione di idrogeno verde tramite l’elettrolisi dell’acqua.

Va considerato che il mercato dell’iridio è molto più piccolo (7 o 8 tonnellate su base annua) rispetto a quelli del platino e del palladio. Di conseguenza, quando ci sono problemi di produzione l’impatto sui prezzi è enorme. Inoltre, per anni, i prezzi di questo metallo sono rimasti stabili e i compratori non sono abituati a grandi escursioni di prezzo.

Un’altra caratteristica di questo mercato è la quasi totale assenza di investitori e speculatori, visto che non viene scambiato in borsa. Chi ci opera sono esclusivamente gli utenti industriali mentre i pochi grandi investitori che comprano iridio vanno direttamente dai produttori.

3 volte il costo dell’oro

Come accennato, l’iridio viene ottenuto some un sottoprodotto della lavorazione del platino, quest’ultimo utilizzato principalmente nei catalizzatori per autoveicoli per ridurre le emissioni inquinanti. Secondo i dati della Johnson Matthey Plc, attualmente il prezzo dell’iridio è di 6.000 dollari l’oncia, una cifra che corrisponde a circa tre volte il costo dell’oro.

Ma anche gli altri metalli della stessa famiglia stanno vivendo un periodo di forte crescita dei prezzi a causa delle prospettive di un’offerta scarsa. Il platino è sceso di circa il 9% dal suo massimo storico ma rimane a livelli quasi inimmaginabili fino a qualche anno fa. Il rodio ha invece raggiunto un un nuovo massimo a 29.800 dollari l’oncia, mentre il rutenio ha raggiunto un massimo di quasi 13 anni.

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