Il mercato del rame si restringe. I prezzi toccheranno livelli record?

Buone notizie per gli investitori ma non altrettanto per i consumatori. I prezzi del rame potrebbero battere nuovi record nei prossimi mesi a causa di un mercato estremamente ristretto.

Il mercato del rame si sta scaldando. Proprio questa settimana sono stati pubblicati i risultati del sondaggio MLIV Pulse di Bloomberg che non lasciano dubbi sulle aspettative di mercato per il metallo rosso. Investitori al dettaglio e professionisti si aspettano che il rame sia la commodity che avrà le migliori performances nel corso di quest’anno.

Il 45% degli investitori al dettaglio e il 36% degli investitori professionali pensano che il rame sarà la materia prima con le migliori prestazioni. Per la cronaca, soltanto il 26% degli investitori professionali e il 21% degli investitori al dettaglio hanno scelto il petrolio come materia prima vincente.

Un’enorme carenza di rame

Il motivo di tanto ottimismo è nei fondamentali. Il mercato sembra sempre più ristretto, mentre avanza a lungo termine la necessità di questo metallo per la transizione energetica. Inoltre, più a breve termine, la riapertura dell’economia cinese dovrebbe stimolare una domanda aggiuntiva.

Secondo Goldman Sachs, i prezzi del rame toccheranno un nuovo record nel 2023. Gli analisti della banca d’investimento sottolineano come il deficit di rame sia una realtà e, mentre qualcuno si attendeva una carenza significativa in un futuro lontano, il problema di un’offerta insufficiente è già qui.

Lo scorso mese, il gigante delle materie prime Glencore ha avvertito gli investitori che si profila un’enorme carenza di rame, cosa che metterà in pericolo la transizione energetica. Secondo le stime di Glencore, considerando gli obbiettivi di emissioni nette a zero dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA), mancheranno oltre 50 milioni di tonnellate di rame tra il 2023 e il 2030.

È impossibile per l’offerta tenere il passo con la domanda

Come ormai da anni dicono gli esperti del settore, la mancanza di investimenti in nuovi progetti minerari rende impensabile che l’offerta possa tenere il passo con la domanda e, di conseguenza, è giocoforza che i prezzi debbano salire in modo significativo. Fino ad oggi, l’unico dubbio era quando ciò sarebbe avvenuto.

Certamente, tutto questo fermento tra gli investitori non è certo una buona notizia per i consumatori di rame fisico che potrebbero trovarsi a mal partito in un mercato troppo rialzista e accompagnato da una crescente speculazione, che non vorrà certo farsi scappare l’occasione di ingrassare il proprio portafoglio. In ogni caso, sempre dal punto di vista dei consumatori, meglio sapere come si stanno mettendo le cose…

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