Meglio puntare su rame e nichel, ma non sul litio. Così crede BHP

BHP Group ha dichiarato che farà crescere le sue attività su rame e nichel, ma non è interessata al mercato del litio.

Per quanto possa sembrare controintuitivo, un gigante minerario come BHP Group ha deciso di scommettere su rame e nichel, anziché puntare sul litio.

Le recenti dichiarazioni della multinazionale australiana arrivano proprio mentre i prezzi del litio sono precipitati a causa delle preoccupazioni per la debole domada a livello globale. Secondo gli analisti, i prezzi del litio scenderanno del 25% nel corso di quest’anno a causa del rallentamento nel mercato dei veicoli elettrici in Cina (provocato in gran parte dalla diminuzione dei sussidi governativi).

I fondamentali del rame e del nichel sono forti

Ma la scelta strategica di BHP prescinde dalle aspettative sui prezzi a breve termine. Come ha riportato Reuters, la decisione fa riferimento ai fondamentali, che per il litio non sembrano così forti come per il rame e il nichel. Infatti, BHP prevede che le forniture globali di rame e di nichel rimarranno al di sotto della domanda visto che ci saranno pochissime nuove miniere nel prossimo futuro.

Di conseguenza, la società ha puntato denaro su alcune junior companies che stanno esplorando alla ricerca di depositi di nichel e di rame in tutto il mondo. Inoltre, l’anno scorso, BHP ha investito 40 milioni di dollari in Kabanga Nickel, che sta sviluppando una miniera di nichel in Tanzania.

Ma c’è chi la pensa diversamente…

Ma non tutti gli operatori minerari del mondo la pensano nello stesso modo di BHP. Ad esempio, Rio Tinto ha investito 825 milioni di dollari alla fine del 2021 per un progetto sul litio in Argentina e sta anche cercando di avviare una nuova miniera di litio in Serbia.

Così come Glencore, che è diventata il secondo maggiore azionista di Li-Cycle Holdings Corp, un riciclatore che dovrebbe diventare uno dei maggiori produttori di litio degli Stati Uniti entro il prossimo anno.

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