L’oro cresce insieme ai timori di una scarsa ripresa economica

Come spesso succede, i prezzi dell’oro sono un ottimo indicatore dello stato di salute dell’economia. L’oro cresce mentre dall’economia arrivano segnali minacciosi…

Il prezzo dell’oro ha fatto un altro balzo in avanti, un segnale importante che potrebbe indicare un cambiamento degli umori del mercato.

La causa scatenante del rialzo sono stati i dati sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti, risultati stabili, cosa che ha riacceso i timori che l’economia del paese non sia ancora in ripresa.

La notizia ha dato al prezzo all’oro una bella spinta e si prevede che contribuirà a convincere ancora di più la Federal Reserve americana (FED) per un rialzo dei tassi e quindi a riaccendere i timori di inflazione. Conseguentemente, i prezzi dell’oro sono arrivati a 1.230 dollari all’oncia, il livello più alto da cinque settimane a questa parte.

Le scarse vendite registrate negli Stati Uniti contrastano con le aspettative degli analisti e danno un’idea di quanto l’economia americana non sia sulla strada migliore. Anche se il contesto economico sembrava favorevole ad un aumento della spesa dei consumatori, grazie alla riduzione dei prezzi petroliferi e all’aumento dell’occupazione, non si è registrata nessuna impennata nei consumi. Un segnale nefasto.

La scomparsa dei consumi americani durante i primi mesi del 2015 suona minacciosa

Secondo Capital Economics, la scomparsa dei consumi americani durante i primi mesi del 2015 suona minacciosa.

Il mercato sembra ormai certo che si verificherà un aumento dei tassi di interesse, l’unica incertezza rimangono i tempi che, secondo la maggior parte degli analisti, matureranno non oltre settembre.

Per i sostenitori dell’oro si riaccendono le speranze che gli anni più difficili siano ormai alle spalle.

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