In questo pazzo anno, mentre i metalli schizzano verso l’alto e verso il basso come schegge impazzite, i mercati guardano attoniti al caso del London Metal Exchange (LME), citato in giudizio nei tribunali britannici da un hedge fund americano, l’Elliott Management.
Come tutti ricordano ancora, all’inizio di marzo l’LME decise di sospendere le negoziazioni dei futures sul nichel, annullando le negoziazioni del metallo nel bel mezzo di una enorme pressione speculativa.
Molti traders hanno perso la fiducia nella borsa metalli di Londra
Elliott International e Elliott Associates chiedono un risarcimento di 456 milioni di dollari, per le violazioni ai loro diritti esercitate dall’LME. La società (Hong Kong Exchanges and Clearing) che possiede la borsa londinese dei metalli ha dichiarato che contesterà vigorosamente la richiesta.
Al di là della vicenda giudiziaria, i cui esisti avranno comunque una certa importanza per capire il destino del LME, molti traders hanno contestato con veemenza la decisione di annullare le transazioni dopo aver interrotto il trading del nichel a causa di una forte volatilità dei prezzi. Infatti, l’annullamento delle negoziazioni ha favorito alcuni investitori rispetto ad altri. Inoltre, il caotico riavvio delle negoziazioni ripartite dopo una settimana, ha danneggiato ulteriormente la reputazione della borsa dei metalli di Londra.
Un aumento del prezzo del nichel del 250% in poco più di 24 ore ha messo in pericolo dozzine di venditori allo scoperto, il maggiore dei quali è il più grande produttore mondiale di acciaio inossidabile, Tsingshan Holding Group. Secondo Bloomberg, le perdite per quest’ultimo ammontano a 3 miliardi di dollari.
La liquidità del contratto LME del nichel è crollata
Per Matthew Chamberlain, CEO LME, una delle ragioni che hanno impedito alle autorità di borsa di capire e gestire meglio la situazione è stata la mancanza di trasparenza nelle posizioni OTC (over-the-counter). Anche le autorità di regolamentazione finanziaria del Regno Unito stanno conducendo la propria revisione della gestione della situazione da parte del LME.
Ma la questione potrebbe decretare l’inizio della fine per la borsa dei metalli di Londra. Da quando si è verificato l’incidente, i contratti di nichel sono passati di mano a una frazione dei volumi precedenti.
Prima dell’8 marzo, il contratto sul nichel LME aveva in genere 10-12.000 contratti scambiati ogni giorno. Da allora, i volumi di nichel LME sono scesi a circa 2-3.000 contratti al giorno. Una così grande perdita di volumi ha ovviamente un forte impatto sul movimento dei prezzi. Inoltre, le aziende industriali che comprano nichel o acciaio contenente nichel, fanno più fatica a mitigare il rischio di prezzo se la liquidità è bassa.
La domanda che molti importanti operatori si stanno facendo è se l’LME sia ancora affidabile quando si tratta di fissare i prezzi di metalli, non solo per il nichel, ma anche per alluminio, rame, nichel e zinco. Nel frattempo, lo Shanghai Futures Exchange (SHFE), la borsa metalli del più grande consumatore mondiale di metalli industriali, è pronto per sostituire la storica, ma forse obsoleta, borsa di Londra.
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