Il grande fiasco sul mercato del nichel. La borsa dei metalli di Londra trema

Alcune delle più grandi banche del mondo sono intervenute per risolvere una crisi sul mercato del nichel, con un gigante cinese dei metalli che ha perso miliardi di dollari.

La gente comune vive in una beata ignoranza per quanto riguarda i mercati delle materie prime. Tuttavia, nei momenti di crisi, almeno l’interesse si risveglia. Come quando i fratelli Hunt cercarono di conquistare il mercato dell’argento nel 1980 o quando Hamanaka Yasuo (Mr. Copper) produsse enormi perdite per Sumitomo nel 1996.

Oggi è invece la volta di Xiang Guangda, un magnate cinese noto come “Big Shot“, che ha fatto operazioni sul nichel alla borsa di Londra andate male. Il risultato è stato uno dei più grandi terremoti nei 145 anni di storia del London Metal Exchange (LME), con un libero mercato praticamente impazzito.

Dalle 180 alle 200 mila tonnellate vendute allo scoperto

I prezzi del nichel erano già sotto tensione prima della crisi ucraina. Tuttavia, non appena l’Occidente ha imposto sanzioni alla Russia sono decollati. Nel frattempo, un gigante del nichel come Xiang Guangda, tramite la sua azienda Tsingshan Holding Group, aveva posizioni corte sull’LME di circa 180.000 tonnellate di nichel. In altre parole, aveva venduto allo scoperto, per beneficiare di una discesa dei prezzi.

Ma il mercato si è mosso violentemente al contrario e, l’8 marzo, a causa di una corsa alla ricopertura da parte di tutti quelli che avevano venduto allo scoperto, i prezzi sono saliti al di sopra dei 100.000 dollari a tonnellata. A quel punto, le potenziali perdite di Tsingshan sono diventate di miliardi di dollari.

Una decisione senza precedenti: annullare tutte le negoziazioni

Perciò, l’LME ha deciso di sospendere le negoziazioni del nichel, annullando tutte le negoziazioni avvenute durante la notte. Quando il 16 marzo la sospensione è stata revocata, i prezzi sono crollati, costringendo le autorità di borsa a sospendere nuovamente le quotazioni.

Il protagonista di questo sconquasso, la Tsingshan, ha fino ad ora ottenuto un’ancora di salvezza da parte delle banche. Potrà infatti consegnare fisicamente 4.000 tonnellate di warrant di nichel, una piccola parte delle circa 200.000 tonnellate di posizioni corte in borsa. D’altronde, la Tsingshan é un gigante industriale che quest’anno produrrà 850.000 tonnellate di nichel.

Le decisioni prese dall’LME circa l’annullamento delle negoziazioni ha scatenato l’ira di chi aveva posizioni lunghe (cioè al rialzo), che aveva accumulato grossi profitti fino ad allora. Profitti spazzati via dalla decisione senza precedenti dell’LME.

Il mercato del nichel se ne va a Shanghai

Tutto ciò, tra gli altri effetti, ha confermato come leader del mercato del nichel la borsa di Shanghai. Infatti, lo Shanghai Futures Exchange (SHFE) è rimasto chiuso per una sola giornata e alla riapertura ha quotato il nichel a 235.000 yuan per tonnellata (37.000 dollari). Ovviamente, questo è diventato immediatamente il prezzo di riferimento anche per l’LME.

Molti esperti ritengono che la comunità finanziaria potrebbe non superare lo shock provocato dal comportamento dell’LME, con il risultato di uno spostamento permanente verso la Cina. Con ogni probabilità, nei prossimi anni, il riferimento per il mercato e per i prezzi del nichel a livello globale sarà Shanghai e non più Londra.

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