La minaccia degli Stati Uniti di sanzionare finanziariamente la Russia, per l’invasione della Crimea, ha portato i prezzi del palladio a 779,5 dollari per oncia, il massimo raggiunto negli ultimi 11 mesi.
Al contrario di oro e argento, che ai primi segnali di possibili colloqui per risolvere la crisi hanno cominciato a scendere, il palladio ha seguito la direzione opposta.
Eventuali sanzioni commerciali potrebbero limitare la capacità della Russia di esportare palladio e, poiché produce il 41% del palladio mondiale, porterebbe ad una crisi di offerta su tutto il mercato globale.
Inoltre, gli impianti sudafricani di palladio della Lonmin, della Impala Platinum Holdings e della Anglo American Platinum sono alla sesta settimana di sciopero e le speranze di una soluzione della vertenza sono ancora lontane.
Come riportato da Bloomberg, tra la crisi dell’Ucraina e gli scioperi in Sud Africa, una reazione delle quotazioni del palladio verso l’alto era solo questione di tempo e non ha per nulla sorpreso gli esperti del settore (“Un 2014 d’oro per il platino e il palladio“).
Adesso resta da vedere se gli Stati Uniti applicheranno davvero le sanzioni minacciate. I mercati danno per scontato che ciò avverrà, ma ciò non significa che le sanzioni verranno applicate.
Secondo la Signia Wealth i prezzi del palladio arriveranno presto a 1.000 dollari per oncia.