Il Canada è uno dei paesi più ricchi di risorse naturali del mondo, cosa che rende la sua industria mineraria un pilastro insostituibile per l’economia della nazione.
Negli ultimi 30 anni (1980-2010), le riserve di metalli del Canada sono diminuite costantemente, a tassi medi annui che variano dallo 0,69% per il molibdeno all’8,86% per il piombo. Questo declino prolungato ha determinato per alcuni metalli, riserve scese a meno della metà rispetto alla fine del 1980. Le riserve di argento sono scese del 20%, mentre quelle dell’oro, in controtendenza, sono aumentate del 178% nello stesso periodo.
Tuttavia, il paese è tra i primi produttori a livello mondiale di uranio, zinco, potassa, nichel, molibdeno oro e argento. Di quest’ultimo il Canada ha prodotto 646 tonnellate nel 2014, collocandolo tra i primi 10 paesi produttori del mondo (“Chi produce più argento nel mondo: classifica 2014“).
La maggior parte dell’argento canadese proviene dall’estrazione di altri metalli come rame, zinco, oro e piombo. Tra questi è il minerale di rame-zinco a contribuire per più del 50% alla produzione di argento.
I più importanti giacimenti di argento del Canada si trovano in Cobalt, Ontario, e nella regione di Kootenay, nella British Columbia, conosciuta per la sue enormi ricchezze di metalli preziosi.
In termini di riserve estraibili di argento, il Quebec è il leader con il 29%, seguito dall’Ontario con il 24%, dal New Brunswick con il 18% e dalla British Columbia con il 16%.
Tuttavia è la British Columbia, nei territori di Nunavut e Yukon, ad essere considerata la regione più calda per le esplorazioni, con diverse società a caccia di nuovi giacimenti di argento.
Una regione con una lunga storia di miniere d’argento. Tra il 1909 e il 2001, la miniera di piombo, zinco e argento di Sullivan è stata una delle più grandi in tutto il mondo, con una produzione totale di argento di circa 8.700 tonnellate. Mentre la miniera di Eskay Creek, della Barrick Gold, che ha operato dal 1995 al 2008, è stata uno dei giacimenti con il più alto grado di purezza di oro e di argento del continente, con una produzione annua di argento di circa 500 tonnellate.
La crisi economica mondiale, iniziata nel 2008, ha avuto un effetto devastante su tutta la produzione mineraria e sui nuovi progetti di esplorazione nel paese. La chiusura delle miniere meno efficienti e l’annullamento di quasi tutte le nuove iniziative, ha colpito drammaticamente l’occupazione, con la perdita di numerosi posti di lavoro.
Tuttavia, la crisi ha provocato una selezione ed un ringiovanimento di tutto il settore che, con il recente recupero della domanda di diamanti, metalli preziosi ed altre risorse, fa ben sperare per i prossimi anni.