L’oro rivoluziona le banche in Turchia

I risparmiatori turchi non si fidano troppo delle banconote e preferiscono trasformare buona parte dei propri risparmi in oro fisico. E le banche si sono adeguate…

In Turchia, l’oro è uno degli investimenti preferiti. Nel 2011 la domanda di oro nel paese è aumentata di circa il 32%, raggiungendo le 143 tonnellate, come riportano i dati del World Gold Council (WGC). Per la prima volta la richiesta di oro per investimento ha fatto la parte del leone sulla domanda di consumo globale.

Con prodotti per investimenti che vanno dai tradizionali ETF e monete d’oro, ai bancomat di oro o ai conti di deposito in oro, questo tipo di domanda sembra avere un potenziale di sviluppo notevole.

L’oro è parte integrante nella cultura turca e viene spesso regalato nelle occasioni speciali, quali nascite e matrimoni. È anche considerato un bene molto affidabile per accumulare i risparmi. La Turchia conosce bene l’inflazione e molte persone, in contrasto con le banche, preferiscono conservare i propri capitali investiti in metallo giallo oppure in immobili.

Nel 2011 il tasso di risparmio della Turchia è sceso al livello più basso tra tutte le economie mondiali più grandi di 100 miliardi di dollari. Mentre la lira turca è scesa di circa il 20% contro il dollaro, la domanda di monete e lingotti d’oro è cresciuta del 99%.

Viene stimato che la popolazione turca abbia messo da parte circa 5.000 tonnellate d’oro

La Istanbul Gold Refinery stima che la popolazione turca abbia messo da parte circa 5.000 tonnellate d’oro per un valore complessivo di 270 miliardi di dollari. Questa massa di risparmi “sotto il materasso”, significa che dentro i confini nazionali esiste una quantità enorme di capitali che non vengono impiegati a beneficio dell’economia generale.

Il governo turco vorrebbe canalizzare gli investimenti in oro della popolazione in modo da aiutare l’economia. Perciò favorisce l’accumulo di riserve d’oro in cambio di liquidità. Le banche cercano di custodire l’oro della popolazione in cambio di contanti liquidi. L’obbiettivo del governo è di seguire questo trend che è stato chiamato Gold-Banks (“Le banche dell’oro”).

Tradizionalmente esistono 2 modi per investire nel metallo giallo: monete o gioielli, e le donne erano i principali investitori. Ora si sono affacciati sul mercato nuovi prodotti innovativi per allargare il mercato.

Atasay, uno dei più importanti gioiellieri turchi, raccoglie oro dai privati in cambio di certificati al portatore con i quali è possibile recarsi in banca e depositarli al valore dell’equivalente in lire turche.

La banca Kuveyt Turk, facente parte del gruppo Kuwait Finance House, punta ad essere il leader in questo settore e offre perciò una vasta gamma di prodotti in oro. Conti di deposito in oro, per esempio, consentono ai privati cittadini di comprare e vendere piccole quantità di oro attraverso il sistema bancario. L’operazione minima è di 0,01 grammi. I clienti hanno a disposizione tutta una serie di opzioni di riscatto, dal trasferimento del valore in lire turche, al ritiro di lingotti o di un assegno.

I conti denominati Gold-to-Gold, possono essere aperti con un minimo di 10 grammi d’oro. Il cliente sceglie una durata di tre, sei mesi o un anno. Durante il periodo di tempo scelto, il metallo viene impiegato per investirlo nell’economia reale. Alla scadenza vengono suddivisi i profitti nella misura di un 85% al cliente e un 15% alla banca, mentre l’oro viene restituito al titolare del conto. Gli utili vengono pagati in oro.

Ma l’idea più innovativa della banca Kuveyt Turk, la prima al mondo, è stato il bancomat che eroga lingotti d’oro. Secondo alcuni osservatori, questa iniziativa contagerà tutte le banche del mondo.

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