La nuova sindrome cinese

La Cina ha dichiarato guerra valutaria agli Stati Uniti. Siano di fronte ad una nuova sindrome cinese? I mercati temono sia così e le borse scendono mentre l’oro sale.

La Cina ha svalutato del 2% lo yuan, spingendo il dollaro ancora più in alto e accendendo la miccia per un nuovo ciclo di guerre valutarie.

I mercati azionari asiatici ed europei hanno reagito piuttosto male, manifestando tutte le preoccupazioni degli investitori per le implicazioni della mossa cinese che si pone l’obbiettivo di aiutare le esportazioni per frenare il rallentamento dell’economia locale. Ma ciò che è buono per la crescita in Cina è, purtroppo, un male per tutti gli altri.

Come da copione, il dollaro più forte ha colpito i prezzi delle materie prime, petrolio in testa. L’oro, al contrario, ha toccato i massimi da tre settimane a questa parte, considerato dagli investitori un rifugio dai rischi che incombono sull’economia globale.

La manovra valutaria della Cina ha innescato la più grande discesa dello yuan dal 1994, spingendolo ai minimi nei confronti del dollaro da quasi tre anni.

Adesso, quello che i mercati internazionali attendono con il fiato sospeso, è la reazione degli Stati Uniti

Il terremoto valutario ha colpito anche il dollaro di Singapore che ha raggiunto i livelli più bassi degli ultimi 5 anni, mentre il ringgit malese e la rupia indonesiana sono scesi a minimi che non si vedevano dalla crisi finanziaria asiatica di 17 anni fa. Anche lo yen giapponese è caduto, toccando quota 125 contro il dollaro americano.

Adesso, quello che i mercati internazionali attendono con il fiato sospeso, è la reazione degli Stati Uniti, che da anni premono Pechino per lasciare libero il tasso di cambio dello yuan, consentendogli di rafforzarsi in linea con la crescita della seconda più grande economia del mondo.

L’economia cinese sta rallentando e la spinta artificiale verso il basso del tasso di cambio dello yuan avviene proprio quando gli Stati Uniti si stanno preparando ad alzare i tassi di interesse, una mossa che rafforzerà ulteriormente il dollaro.

Inaspettatamente, tra gli investitori, impauriti per una nuova sindrome cinese sui mercati delle valute, è tornato di moda l’oro, visto come un salvagente pronto all’uso man mano aumentano le incertezze per l’economia globale.

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