I tempi per avviare una nuova impresa sono inferiori in Ruanda che negli Stati Uniti.
Per quanto ciò possa sembrare incredibile, è quanto emerge dalla recente graduatoria redatta dalla Banca Mondiale (Doing Business 2013) che riguarda le nazioni dove è più veloce lo start-up di una nuova attività.
La rapidità di avviamento è soltanto uno dei numerosi parametri presi in considerazione dalla classifica generale della Banca Mondiale, che esamina anche i costi, il capitale minimo necessario, le difficoltà burocratiche e molti altri fattori determinanti per un’impresa.
Ma focalizzando l’attenzione esclusivamente sui tempi di avviamento, sui giorni necessari per le utenze elettriche, sulle quantità di permessi richiesti e sui costi di avviamento, i dieci paesi che occupano la vetta della classifica di dove si avvia un’impresa più velocemente, sono i seguenti:
- NUOVA ZELANDA (tempo di avviamento: 1 giorno)
- AUSTRALIA (tempo di avviamento: 2 giorni)
- CANADA (tempo di avviamento: 5 giorni)
- SINGAPORE (tempo di avviamento: 3 giorni)
- MACEDONIA (tempo di avviamento: 3 giorni)
- HONG KONG (tempo di avviamento: 3 giorni)
- GEORGIA (tempo di avviamento: 2 giorni)
- RWANDA (tempo di avviamento: 3 giorni)
- BIELORUSSIA (tempo di avviamento: 2 giorni)
- IRLANDA (tempo di avviamento: 10 giorni)
Gli Stati Uniti, un paese che ha insegnato al resto del mondo la libertà economica e la libertà d’impresa, si classificano soltanto al tredicesimo posto, alle spalle di Porto Rico.
L’Italia, invece, occupa una posizione che riflette tristemente quelle che sono le interminabili e inutili lungaggini burocratiche, percepite ormai da qualsiasi cittadino, imprenditore o meno. Il Belpaese compare in ottantaquattresima posizione, subito dopo la Sierra Leone e il Lesotho, ma subito prima di Iran e Uzbekistan.
Fanalino di coda della classifica è la Repubblica di Gibuti, dove il tempo di avviamento di ogni nuova attività è di 37 giorni e i costi sono molto alti.
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