Un grande affare quello di riciclare le batterie al litio. Ma non da subito

Il riciclo di batterie ha tutto il potenziale per ridurre considerevolmente la domanda primaria di metalli critici nei prossimi 10 anni.

Tra chi opera quotidianamente sul mercato delle materie prime è sempre più percepito un rischio che, fino a qualche decennio fa, nessuno immaginava. Il rischio che la domanda di metalli e minerali critici superi l’offerta.

D’altronde, come abbiamo visto chiaramente negli ultimi mesi, l’offerta di molti metalli è influenzata anche dai problemi della catena di approvvigionamento, a loro volta causati da fattori geografici o politici.

Una domanda che salirà alle stelle nel giro di 30 anni

Si prevede che la domanda di diversi metalli critici salirà alle stelle nell’arco di 30 anni. Secondo l’International Energy Agency (IEA), per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi, la domanda aumenterà nei prossimi 20 anni di oltre il 40% per il rame e le terre rare, del 60-70% per il nichel e il cobalto e di oltre l’89% per il litio.

Ovviamente, l’aumento della domanda esercita un’ulteriore pressione sull’attività mineraria tradizionale, in modo che l’offerta possa tenere il passo con la domanda. Le previsioni della Banca Mondiale a riguardo sono abbastanza spaventose: entro il 2050 la produzione di litio dovrà aumentare del 965%, quella di cobalto del 585%, quella di grafite del 383%, quella di indio del 241% e quella di vanadio del 173%.

In un simile contesto, dal momento che i metalli sono durevoli e riciclabili, diventa sempre più interessante l’opportunità di riciclarli e riutilizzarli dai prodotti alla fine del loro ciclo di vita.

I profitti per chi ricicla batterie al litio sono destinati a crescere

Fino ad oggi, una delle principali barriere all’aumento del riciclo e del riutilizzo è stata la bassa redditività di questa attività. Ma con il boom dei veicoli elettrici (EV) il processo di recupero dalle batterie agli ioni di litio esaurite di litio, cobalto, manganese, sarà sempre più redditizio. Tra l’altro, oltre ai metalli citati, si riescono a recuperare anche rame, alluminio e grafite.

Il fatto che il riciclo delle batterie agli ioni di litio possa essere profittevole, fa pensare che diventerà una parte fondamentale della catena di approvvigionamento durante la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

Secondo l’Institute for Sustainable Futures della University of Technology di Sydney, nel 2040, il riciclaggio potrà ridurre la domanda primaria rispetto alla domanda totale di litio del 25%, cobalto e nichel del 35% e rame del 55%.

Una tipica batteria agli ioni di litio per veicoli elettrici può fornire energia per una distanza compresa tra i 200.000 chilometri e i 250.000 chilometri. Dopo che la batteria perde il 20% della sua capacità iniziale, diventa inadatta all’uso poiché le sue capacità di accelerazione, autonomia e rigenerazione sono compromesse. Basta immaginare quante batterie verranno dismesse quando per le strade circoleranno soltanto veicoli elettrici. Piuttosto che scartare queste batterie, potranno essere riciclate per ottenere metalli oppure riutilizzate per lo stoccaggio di energia stazionaria.

Un business che ha bisogno di tempo

Tuttavia non si tratta di qualcosa che avverrà dall’oggi al domani, quanto piuttosto nel lungo termine. Secondo Wood Mackenzie, il riciclo delle batterie agli ioni di litio non dovrebbe decollare prima del 2030. Infatti, attualmente, il giovane mercato della domanda di batterie agli ioni di litio è troppo fluttuante nel corso dei mesi. Inoltre, esiste il problema della complessità del riciclare le batterie dei veicoli elettrici. I pacchi EV sono molto complessi da smontare in singole celle, quindi i riciclatori devono scaricare i pacchi in bagni conduttivi prima di triturarli meccanicamente.

Anche se si prevede il boom dei veicoli elettrici prima del 2030, la quantità di batterie disponibili per il riciclaggio rimarrà limitata anche perché i veicoli elettrici hanno una durata di vita sempre più lunga, che può arrivare fino a 15 anni.

Di conseguenza, nonostante ci sia un grosso potenziale di crescita anche nel breve termine, è soltanto a lungo termine che si potranno realizzare profitti nell’attività di riciclaggio di batterie agli ioni di litio esaurite.

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