Mentre all’inizio di quest’anno i prezzi dell’oro erano in aumento, ora stanno crollando. Questa settimana, la rinascita del dollaro alimentata dai segnali che la Federal Reserve americana (FED) possa aumentate ulteriormente i tassi d’interesse, ha fatto scendere il prezzo spot dell’oro al di sotto della soglia di 1.900 dollari l’oncia, il suo valore più basso in cinque mesi.
I tassi di interesse rimarranno alti ancora a lungo
Il mercato rimane afflitto da incessanti aumenti dei rendimenti obbligazionari (soprattutto negli Stati Uniti, ma anche altrove) per il fatto che gli investitori stanno anticipando uno scenario di tassi di interesse più elevati che dureranno a lungo. Come noto, la giustificazione per ulteriori aumenti dei tassi di interesse è la lotta alla crescita dell’inflazione.
L’oro tende a fare molto meglio in periodi di tassi di interesse bassi o negativi, quando gli scarsi rendimenti offerti dagli assets finanziari rendono appetibile un bene rifugio come l’oro che non produce alcun rendimento. Inoltre, il dollaro più forte che gli attuali rendimenti provocano penalizza anche il metallo giallo, rendendo i prodotti in oro denominati nella valuta americana più costosi per gli acquirenti al di fuori degli Stati Uniti.
Il quadro fondamentale è cupo
Gli analisti evidenziano come il quadro fondamentale sembra destinato a rimanere cupo per l’oro, mentre i prezzi si stanno aggrappando ai 1.900 dollari, un livello psicologico importante. Se dovesse venir sfondato, i prezzi potrebbero precipitare verso il supporto di 1.845 dollari e poi verso il successivo che si trova a 1.811 dollari.
L’attuale configurazione sembra difficilmente in grado di produrre un aumento duraturo dei prezzi e, almeno a breve termine, qualsiasi guadagno delle quotazioni sarà estremamente fragile.
Naturalmente, trattandosi di un bene reale e dal valore duraturo, qualche investitore potrebbe considerare questo periodo come molto favorevole per acquistare oro a prezzi scontati.
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