Tanto tempo fa, il platino era il più prezioso tra tutti i metalli preziosi. Adesso, è quasi l’ultimo (davanti soltanto all’argento).
Nelle scorse settimane è stato sottoposto a forti pressioni al ribasso a causa delle preoccupazioni degli investitori per il tasso di crescita economica e di ripresa della Cina. Nonostante il rimbalzo degli ultimi giorni, viene attualmente (7 settembre) scambiato a circa 850 dollari per oncia troy, ben lontano dai circa 960 dollari raggiunti il 12 agosto.
È la Cina il principale consumatore di platino del mondo
La Cina è il principale consumatore di platino al mondo, con circa 2,4 milioni di once nel 2021, in crescita rispetto ai 2,2 milioni di once nel 2020. Ciò rappresenta oltre il 26% del consumo mondiale di questo metallo prezioso. Il gigante asiatico lo utilizza soprattutto per la produzione di catalizzatori per autoveicoli.
A causa del rallentamento economico del paese, è probabile che il governo cinese aumenti la spesa pubblica e continui ad abbassare i tassi di interesse. Tuttavia, i nuovi lockdown dovuti al COVID-19 che stanno colpendo sempre più regioni, potrebbero bloccare imprese e consumatori dal prendere in prestito troppo denaro. In questo caso, la politica cinese di ribassare i tassi potrebbe non avere l’effetto desiderato di rilancio dell’economia.
Di conseguenza, i timori circa un rallentamento della domanda in Cina sembrano giustificati e potrebbero provocare una discesa dei prezzi del platino. Inoltre, si è aggiunto anche l’aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve statunitense (FED), che ha penalizzato tutti i beni infruttiferi come lo sono i metalli preziosi. La FED sembra molto decisa a proseguire questa politica fino ad arrivare a tassi di interesse di oltre il 4% entro l’inizio del prossimo anno. Ciò potrebbe far scendere ulteriormente i prezzi del platino, insieme ad altri metalli preziosi come oro e argento.
Cosa può fermare la caduta dei prezzi?
L’unica speranza dei rialzisti è legata alla possibilità di problemi sostanziali sul lato dell’offerta di metallo. Per esempio, lo Zimbabwe, terzo produttore mondiale di platino, ha recentemente annunciato che raddoppierà le royalties per le miniere di platino. Ciò rappresenterebbe un duro colpo per i profitti delle aziende minerarie del paese che potrebbero decidere di trasferire i maggiori costi sui consumatori.
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