Lo scioccante evento dell’elezione di Donald Trump come Presidente degli Stati Uniti, ha spinto i prezzi dell’oro verso il basso, ad un livello che non si vedeva da cinque mesi.
Il significativo calo dei prezzi è dovuto ad una serie di motivi.
Appena noti i risultati elettorali il metallo giallo è salito a 1.336 dollari per oncia, come se gli investitori si fossero buttati sul metallo prezioso come un bene rifugio sicuro. Le incertezze legate al nuovo presidente hanno alimentato le stesse preoccupazioni della decisione del Regno Unito di lasciare l’Unione Europea. Perciò, tutti si aspettavano che i prezzi dell’oro potessero raggiungere i 1.400 dollari. Invece, è successo esattamente l’opposto.
Allora, cosa è successo per far arrivare, a quasi una settimana dalle elezioni americane, l’oro al minimo di 1.212 dollari? Secondo il Wall Street Journal, il prezzo è sceso così in basso per la pressione del dollaro, rinforzatosi sulle preoccupazioni di un rialzo dei tassi della Federal Reserve nel mese di dicembre.
Per gli analisti di Commerzbank, il dollaro continuerà ad apprezzarsi e l’oro dovrà affrontare un vento contrario.
Tra le varie ipotesi sull’andamento anomalo dei prezzi del metallo giallo, c’è anche quella che lo riconduce al ritiro delle banconote da 500 e 1.000 rupie in India, il 28% delle quali ritenute false. Una misura presa per contrastare l’evasione fiscale e la corruzione.
Come sempre in questi casi, la domanda più gettonata adesso è “dove andrà l’oro?“
Per alcuni analisti la visione è ribassista, con la possibilità di vedere i prezzi al di sotto dei 1.000 dollari nel 2017. Anche se, con l’aumento delle aspettative inflazionistiche e il timore circa l’andamento dei mercati finanziari, i prezzi dovrebbero salire.
Anche per l’oro, così come per gli altri metalli, l’unica cosa certa è che stanno arrivando tempi di alta volatilità.