In un mondo sempre più piccolo grazie a progressi tecnologici incessanti, le aziende di tutto il mondo hanno ritenuto indispensabile esternalizzare la produzione dei propri prodotti e servizi nei paesi la cui manodopera costa pochissimo.
Dopo tutto, il dovere dei dirigenti di un’azienda è di massimizzare i profitti e minimizzare le spese, per soddisfare al meglio il desiderio degli azionisti e degli investitori.
Naturalmente, investire in altri paesi comporta una serie di costi, che vanno al di là del semplice costo della forza lavoro. Per esempio, i lavoratori devono avere un’istruzione sufficiente per gestire il lavoro che verrà loro assegnato. Inoltre deve essere possibile comunicare con una lingua comune e il panorama normativo e legislativo deve essere chiaro e affidabile. Infine sono da considerare se i livelli infrastrutturali, gli oneri fiscali, i costi di spedizione e il livello di corruzione comportano costi sostenibili e ammortizzabili.
Nei paesi riportati nella classifica che segue, nonostante tutti questi costi materiali ed immateriali, il costo del lavoro è così basso che, le aziende preferiscono rischiare differenze culturali e spese di formazione rispetto alla certezza di dover sostenere dei costi astronomici del lavoro, tipici dei paesi occidentali.
Focalizzando l’attenzione esclusivamente sul costo del lavoro, la mappa dei paesi più competitivi del mondo è la seguente:
- Madagascar (0,18 dollari all’ora)
- Bangladesh (0,23 dollari all’ora)
- Pakistan (0,32 dollari all’ora)
- Ghana (0,32 dollari all’ora)
- Vietnam (0,39 dollari all’ora)
- India (0,48 dollari all’ora)
- Kenya (0,50 dollari all’ora)
- Senegal (0,52 dollari all’ora)
- Sri Lanka (0,62 dollari all’ora)
- Egitto (0,80 dollari all’ora)
Su base oraria, il Madagascar ha la manodopera più economica del mondo e, anche se i livelli di corruzione sono elevati, rimane una scelta gettonata da molte aziende che hanno esternalizzato servizi di contabilità, servizi di IT (Information Technology) e produzioni di abbigliamento.
Infine, per avere qualche confronto con i costi del lavoro in Italia, riguardo ai quali in questo periodo il dibattito politico nazionale è particolarmente acceso, possiamo fare riferimento ai dati Eurostat del 2011, da cui emerge che il costo del lavoro italiano è di 26,8 euro all’ora (circa 37,25 dollari). Circa 207 volte maggiore del costo in Madagascar!
METALLIRARI.COM © RIPRODUZIONE RISERVATA