Cosa sapere dell’esplorazione diamantifera

Cosa succede dopo la scoperta di un deposito di diamanti? Perché non tutti diventano miniere? Se pensate che siano domande di poco conto significa che non avete mai pensato seriamente di investire nel settore diamantifero…

Per un investitore interessato al settore diamantifero e che non si accontenta delle informazioni superficiali, inesatte e che sembrano rubate dai cataloghi pubblicitari di qualche gioielleria, farà piacere capire qualcosa di più sull’esplorazione diamantifera.

Non solo una curiosità, ma uno strumento indispensabile per investire consapevolmente e con maggiori probabilità di successo nell’industria dei diamanti.

Per capire quante sono le possibilità che una vena diamantifera possa diventare una miniera, è importante conoscere i dati sulla kimberlite e sulla lamproite. Probabilmente, a qualcuno è già capitato di leggere di società che hanno in portafoglio kimberliti diamantifere. Cosa significa?

Seguiteci in questo viaggio, senza farvi scoraggiare da alcuni indispensabili tecnicismi, per scoprire quanto sia affascinante, interessante e ricco di opportunità il settore diamantifero mondiale.

Innanzitutto, il termine diamantifero, coniato intorno al 1870, è definito come “contenente diamanti per l’estrazione mineraria“. Qualsiasi sostanza può contenere diamanti, dalla roccia ai materiali alluvionali, ma anche sostanze riccamente impregniate come una pietra incastonata di diamanti.

Qualsiasi sostanza può contenere diamanti, dalla roccia ai materiali alluvionali

In altre parole, diamantifero, si riferisce a fonti contenenti diamanti in concentrazioni possibilmente adatte per l’estrazione mineraria, ma può significare semplicemente che sono presenti un numero non quantificato di diamanti. Inoltre, l’aggettivo non è indicativo della presenza di macro-diamanti (più grandi di 0,5 millimetri) o di micro-diamanti (inferiore a 0,5 millimetri).

Il rapporto tra queste due tipologie dimensionali di pietre preziose non è sempre chiaro. In un contesto produttivo, a meno di casi eccezionali, è difficile recuperare diamanti che passano attraverso setacci con maglie da 1,5 millimetri, motivo per il quale le dimensioni inferiori non possono arrivare ai canali commerciali di vendita.

Tutte queste considerazioni stanno a significare che il termine diamantifero non implica necessariamente una prospettiva finanziaria positiva. Dipende….

Quando si analizza un investimento in progetti minerari, è quindi importante avere le idee chiare sui punti che abbiamo esposto, in modo da capire se una scoperta diamantifera ha le carte in regola per diventare una miniera economicamente sfruttabile.

Esaminiamo il caso dei giacimenti di kimberlite e di lamproite, escludendo quindi i giacimenti alluvionali. Fino ad oggi ne sono stati scoperti un numero che varia da 5.000 a 6.500. Volete indovinare quanti sono diventati delle miniere? Soltanto una cinquantina!

Insomma, se una società mineraria detiene in portafoglio kimberliti diamantifere, per un investitore può non significare molto, senza la disponibilità di ulteriori dettagli. L’aggettivo diamantifero non dovrebbe trarre in inganno nessun investitore in quanto, di per sé, non ha alcuna implicazione positiva o negativa.

Di certo, una migliore conoscenza di questo settore offre il vantaggio di poter verificare informazioni e dati riguardo ad uno tra i più rischiosi, nonché lucrosi, investimenti nel mondo di tutti i minerali.

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