La Cina sta comprando oro per sganciarsi dal dollaro americano

La banca centrale cinese ha importato grandi quantità di oro negli ultimi mesi nel tentativo di diversificare le proprie riserve.

La Cina ha recentemente aumentato in misura significativa le sue importazioni di oro. La Banca Popolare Cinese (PBOC) vuole diversificare le sue partecipazioni ma, soprattutto, cerca di ridurre la dipendenza del paese dal dollaro americano.

Questo improvviso aumento degli acquisti di oro è iniziato a novembre 2022, dopo tre anni durante i quali la PBOC aveva preso una pausa. In quella data furono acquistate 32 tonnellate di oro extra, seguite da altre 30 tonnellate a dicembre (i dati provengono dal World Gold Council).

Perché la Cina sta comprando così tanto oro ?

Alla fine del 2022, le riserve auree ufficiali cinesi ammontavano a circa 2.010 tonnellate, con un aumento di circa il 3,2% rispetto alla fine di ottobre 2022, quando le riserve erano di circa 1.948 tonnellate.

Dal terzo trimestre del 2022, circa 400 tonnellate di oro sono state acquistate da acquirenti anonimi, con solo un quarto delle transazioni riportate pubblicamente e in modo trasparente. Proprio questi acquisti, che allora non si sapeva di chi fossero, hanno contribuito ad aumentare i prezzi dell’oro negli ultimi mesi. Gli esperti si domandavano quali banche centrali ci fossero dietro ad acquisti tanto rilevanti e tutti gli indizi portavano in direzione di Cina e Russia. Oggi, dopo il rilascio dei dati sugli acquisti, sappiamo che il ruolo centrale era della Cina.

Le relazioni tra Cina e Stati Uniti in progressivo deterioramento

Si pensa che la Cina si stia preparando a ridurre la sua dipendenza dal dollaro americano, mentre le sue relazioni con gli Stati Uniti si deteriorano progressivamente, come nel caso delle restrizioni imposte dal governo americano alle società cinesi di semiconduttori.

Inoltre, attualmente, le riserve della banca centrale cinese sono costituite principalmente da dollari ma, dopo quanto successo alle riserve della banca centrale russa congelate dai paesi occidentali, la Cina non vuole ritrovarsi nella stessa situazione.

I lingotti d’oro sono un’ottima opzione per diversificare le riserve, grazie alla facilità di essere convertiti in valuta, sia attraverso mezzi tradizionali che clandestini. Senza contare che anche in caso di un rallentamento delle attività industriali e manifatturiere (come, per esempio, nel caso di un aumento incontrollato dei casi di COVID-19 o di sanzioni economiche occidentali), le riserve auree potrebbero tornare utili per mantenere l’economia relativamente stabile.

Alcune previsioni danno l’oro in rialzo nel 2023

Anche se gli acquisti di oro da parte della Cina non sono stati probabilmente determinanti per i prezzi dell’oro, hanno certamente aiutato. Mentre ad oggi (11 gennaio) il metallo giallo vale 1.874 dollari all’oncia, alcune previsioni (MKS PAMP Group) indicano come probabile un aumento dei prezzi per quest’anno, in gran parte guidato dalla diminuzione degli aumenti dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve statunitense (FED), nonché dall’aumento dei rischi di recessione e stagflazione.

Di contro, un rimbalzo del dollaro e l’inflazione potrebbero spingere in direzione opposta. Senza peraltro dimenticare che l’andamento della guerra Russia-Ucraina sarà comunque determinante per le sorti di un bene rifugio come l’oro.

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