La carenza mondiale di metalli rari, terre rare comprese, potrebbe costituire un grosso ostacolo per il diffondersi delle tecnologie pulite con basse emissioni di CO2. Questa conclusione è contenuta in una recente relazione della Commissione Europea.
Infatti molti metalli essenziali per produrre tecnologie “verdi”, mostrano un alto rischio di carenza e secondo gli scienziati del Commission’s Joint Research Center la causa è da ricercarsi nella dipendenza europea dalle importazioni, nell’aumento nella domanda globale di metalli rari, nella concentrazione geografica dell’offerta (Cina soprattutto) e da questioni geopolitiche.
La relazione ha analizzato l’uso di questi metalli in alcune tecnologie a bassa emissione di CO2 che rientrano nei piani di sviluppo della Commissione: nucleare, solare, eolico, bio-energia, reti elettriche e stoccaggio geologico di CO2.
In queste tecnologie la carenza più importante investe cinque metalli: neodimio, disprosio, indio, tellurio e gallio, tutti provenienti dalla Cina.
“Le aziende europee hanno bisogno di poter accedere in modo sicuro, conveniente e senza distorsioni alle materie prime” ha detto il commissario per l’industria e l’imprenditoria della Commissione Europea. “Questo è essenziale per la competitività del sistema industriale europeo, l’innovazione e la creazione di nuovi posti di lavoro”.
METALLIRARI.COM © RIPRODUZIONE RISERVATA