Una bomba ad orologeria, pronta ad esplodere da un momento all’altro.
Così è il mercato odierno del platino. Un mercato che viene da cinque anni consecutivi di deficit, con scioperi che hanno colpito la produzione mineraria in Sud Africa, uno dei principali produttori mondiali, e una carenza che provoca sempre più grattacapi a tutta l’industria.
La domanda di platino, nel frattempo, appare solida, come appare evidente dagli ultimi dati del World Platinum Investment Council (WPIC). Le conseguenze dello scandalo Volkswagen sulle emissioni truccate, la domanda incombente di gioielli in Cina ed in India e i potenziali effetti dell’aumento dei prezzi del petrolio, potrebbero essere la miccia per fare esplodere il mercato del platino.
Ma molti credono che saranno soprattutto gli investitori il driver principale che trascinerà i prezzi del platino verso l’alto nel futuro. Saranno gli investitori a far crescere i prezzi o sarà la crescita dei prezzi ad attirare sempre più investitori?
Certamente, l’andamento positivo del metallo prezioso per eccellenza, l’oro, sta aiutando anche gli altri metalli.
Agosto è stato il quarto mese consecutivo durante il quale i prezzi del metallo giallo sono aumentati, esattamente all’opposto del dollaro americano. La domanda è forte e le performance da inizio anno sono tra le migliori dagli anni ’70. Con tassi di interessi sempre più negativi e la volatilità del mercato che aumenta, l’oro sembra una scommessa sicura per molti investitori.
E il platino, in questo contesto, è il braccio industriale dell’oro.
Come evidenziano molti gestori finanziari, la lenta crescita economica globale e politiche delle banche centrali che stanno spingendo i tassi di interesse in territorio negativo, creano le migliori condizioni per una crescita delle quotazioni dei metalli preziosi.
Potremmo avere assistito soltanto alle prime fasi della corsa verso l’alto del mercato, con il meglio ancora da vedere.