2023, un anno che non sembra sarà troppo favorevole per il platino

Le previsioni di prezzo e le tendenze più importanti che influenzeranno il mercato del platino nel corso di quest’anno.

Quando la Russia ha invaso l’Ucraina, il prezzo del platino è volato a 1.152 dollari all’oncia. La Russia gioca infatti un ruolo cruciale nella produzione dei metalli del gruppo del platino (PGM).

Tuttavia, le preoccupazioni per la fornitura di platino russo si sono presto attenuate e, a fine di marzo 2022, il metallo prezioso era tornato sotto i 1.050 dollari, più o meno lo stesso livello mantenuto per il resto del 2022 (ma a settembre il metallo era sceso al punto più basso in quasi due anni, arrivando a 828,47 dollari).

Nonostante una crescita positiva nel settore automobilistico, le limitazioni dovute alla carenza di semiconduttori e alle interruzioni della catena di approvvigionamento hanno fatto sì che la produzione di auto non sia ancora tornata ai livelli pre-COVID. Naturalmente, più auto significa un maggiore consumo di metallo per le marmitte catalitiche, proprio mentre è in corso la sostituzione del palladio con il platino. Infatti, la domanda di quest’ultimo metallo da parte del settore automobilistico è cresciuta del 25% su base annua.

Ad ogni modo, secondo Metal Focus, l’anno appena trascorso dovrebbe contabilizzare una domanda globale stabile anno su anno (7,4 milioni di once) e un’offerta in diminuzione dell’11% (7,3 milioni di once).

2023: le prospettive

Nel 2023 il vento non sembra tirare a favore del platino. La fragilità delle catene di approvvigionamento, la persistente scarsità di chip e un incerto contesto economico potrebbero impedire la crescita del prezzi di questo metallo prezioso.

Tuttavia, esiste un fattore positivo che dovrebbe continuare ad aiutare il platino: gli standard di emissione progressivamente più severi, sia in Cina che nel resto del mondo. Poiché il platino è apprezzato per la sua capacità di ridurre le emissioni dei veicoli, molte case automobilistiche hanno scelto di aumentare l’uso di platino anziché il costoso palladio.

Secondo il World Platinum Investment Council (WPIC), il 2023 sarà un altro periodo di acquisti record da parte del settore industriale (nel 2022 c’è stata una contrazione del 14%), soprattutto nel settore chimico e del vetro. Inoltre, dopo diversi anni di surplus, il mercato si sta girando verso un deficit di metallo.

Al contrario, il settore degli investimenti potrebbe continuare a rimanere debole come accaduto nel 2022, quando il segmento degli ETF (fondi d’investimento) ha registrato pesanti deflussi. D’altronde, le attuali preoccupazioni inflazionistiche e l’aumento dei tassi di interesse hanno allontanato gli investitori un po’ da tutti i metalli preziosi.

Tuttavia, nel corso di quest’anno gli analisti prevedono che gli acquisti i lingotti e monete si rafforzeranno, con un aumento della domanda del 49%.

2023: i prezzi

In termini di prezzi, la banca canadese TD Securities è ribassista nel breve termine e raccomanda alla sua clientela di vendere. I prezzi potrebbero scendere a 875 dollari nel primo trimestre 2023, per poi salire a 1.100 dollari entro la fine del quarto trimestre.

Diverso il discorso a lungo termine. Secondo gli analisti della stessa banca, il prezzo potrebbe raggiungere i 1.225 dollari entro la fine del 2024, per poi stabilizzarsi ad una media di 1.175 dollari l’oncia nel 2025.

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