Per molte società minerarie il 2022 resterà come un anno da ricordare. Anche in un settore come quello minerario, abituato alla volatilità delle materie prime, lo scorso anno è stato straordinariamente turbolento, con la pandemia in Cina, l’inflazione quasi globale e la guerra in Ucraina.
Naturalmente, volatilità non significa soltanto che i prezzi crescono. Tanto per fare degli esempi, il rame ha chiuso il 2022 il 20% al di sotto del record raggiunto a marzo, i prezzi dello stagno sono crollati. Al contrario, quelli del carbone e del litio sono aumentati a livelli mai visti.
Litio: prezzi medi cresciuti del 150%
Dal punto di vista delle aziende minerarie, tanta volatilità significa forti guadagni o altrettante perdite. A marzo/aprile dello scorso anno i titoli minerari sono esplosi ai massimi ma, nei mesi successivi, sono crollati (i 50 titoli più importanti si sono ridotti di oltre 1 trilione di dollari).
In termini di tendenze generali, abbiamo assistito ad un salto dei prezzi del carbone e del litio. Nel caso di quest’ultimo, un aumento del 150% dei prezzi medi globali 2022, con livelli record per lo spodumene, hanno spinto alcune società minerarie ad aumentare in modo significativo la propria capitalizzazione. Il valore combinato delle cinque società di litio tra le prime 50 è arrivato a poco meno di 100 miliardi di dollari.
Perdono posizioni le aziende cinesi e quelle russe
A livello geografico, per la prima volta da anni, il valore delle dieci società cinesi tra le Top 50 è sceso al di sotto di quello delle società statunitensi e canadesi. Inoltre, nel 2022 abbiamo assistito alla cura dimagrante delle società minerarie russe. Norilsk Nickel, per esempio, è uscita per la prima volta dalla classifica delle 10 aziende di maggior valore (a giugno dello scorso anno era ancora al quinto posto).
Prendiamo adesso in considerazione la classifica delle 10 aziende minerarie con il maggiore incremento (anno su anno) in termini di capitalizzazione, secondo gli ultimi dati raccolti da Mining.
Le 10 aziende minerarie più forti del 2022
MA’ADEN (Arabia Saudita): +74,7%
SQM (Cile): +58,3%
SHAANXI COAL (Cina): +40,5%
COAL INDIA (India): +38,1%
YANZHOU COAL (Cina): +
33,3%
GLENCORE (Svizzera): +27,9%
MINERAL RESOURCES (Australia): +27,7%
TECK RESOURCES (Canada): +25,5%
NORTHERN STAR RESOURCES (Australia): +13,1%
VALE (Brasile): +10,6%
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