L’ultima bolla dei mercati: il litio

Gli eccessi di entusiasmo sul mercato del litio stanno gonfiando una bolla destinata a scoppiare. Si ripeterà la stessa storia delle terre rare e del vanadio?

prezzi del litio stanno gonfiando una bolla pronta a scoppiare?

Le quotazioni sono cresciute molto rapidamente e qualcuno crede che abbiano raggiunto un picco.

Indiscutibilmente, la domanda del settore è stata molto forte e in costante crescita, tanto da ricordare quanto successo negli scorsi anni ai prezzi delle terre rare e del vanadio.

La domanda di carbonato di litio equivalente (LCE) è prevista in salita del 60% per anno (300.000 tonnellate) da qui al 2020 e, secondo National Bank Financial, sul mercato potrebbero entrare nuovi attori.

La domanda di carbonato di litio equivalente è prevista in salita del 60% per anno

Un’indicazione della misura in cui la febbre del litio ha contagiato investitori e aziende minerarie, è in un articolo di Bloomberg che riferisce come, a seguito della decisione del presidente dell’Argentina Mauricio Macri di rimuovere i controlli valutari e dei capitali e delle imposte introdotte dai suoi predecessori, circa 40 aziende straniere abbiano cominciato a prendere in considerazione le opportunità nel settore minerario argentino. Più della metà di queste aziende puntano al settore del litio.

L’Argentina sembrerebbe in procinto di invadere il mercato, almeno stando alle dichiarazioni di nuovi progetti e alle notizie comparse sulla stampa locale, in seguito alle quali raggiungerebbe una quota teorica di 165.000 tonnellate all’anno entro il 2021, pari a circa il 45% della fornitura globale futura. Attualmente, tornando con i piedi per terra, la produzione mondiale di litio ammonta a sole 185.000 tonnellate.

Gran parte dell’entusiasmo degli investitori per il litio è alimentato dalla potenziale enorme richiesta di batterie da parte del settore delle auto elettriche, un mercato che sembra sul punto di decollare.

I progetti di nuovi impianti in fase di realizzazione in Cile, negli Stati Uniti e in Australia,  porteranno ad un aumento delle forniture e ad un possibile crollo dei prezzi. Uno scenario che sarebbe assai negativo per le industrie del settore, anche se prezzi più bassi del litio sarebbero un bene per i costi delle batterie.

Naturalmente, la cosa migliore sarebbe un po’ di stabilità, che incoraggerebbe gli investimenti responsabili e a lungo termine. Ma i mercati, si sa, prediligono quasi sempre gli alti e bassi…

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