Estrarre metalli dai rifiuti (e-waste) ha un senso economico?

Un recente studio sull’attività di riciclo di metalli dai rifiuti, ne esamina la convenienza economica rispetto alle tradizionali miniere. Ecco quali sono i risultati…

In tutto il mondo, esiste un tipo di rifiuti che sta crescendo con una rapidità impressionante. Sono i rifiuti elettronici, in inglese e-waste, compresi i televisori, i computer e i telefoni cellulari.

Per anni, chi si occupa professionalmente di riciclo ha raccolto e-waste, comprese le piccole quantità di metalli in essi contenuti. Anche se questa attività ha un senso dal punto di vista della sostenibilità, non è mai stato chiaro quanto fosse economicamente ragionevole. Ora, alcuni ricercatori, sostengono che il recupero di oro, di rame e di altri metalli dai rifiuti elettronici è più economico rispetto all’ottenere gli stessi metalli dalle miniere.

Miniere tradizionali o miniere urbane?

Lo studio, pubblicato sulla rivista Environmental Science & Technology della ACS (American Chemical Society), fa riferimento alle più recenti proiezioni delle Nazioni Unite (Global E-waste Monitor), che indicano che circa 50 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici saranno scartate in tutto il mondo nel 2018. Come noto, questo tipo di rifiuti contiene una quantità sorprendente di metallo. Ad esempio, un tipico tubo a raggi catodici di un televisore, contiene quasi un chilo di rame e più di mezzo chilo di alluminio, ma contiene anche circa 0,02 once d’oro.

I ricercatori hanno studiato il costo per estrarre questi metalli dai rifiuti, una pratica anche nota come “urban mining“. Per farlo hanno passato al setaggio i dati contabili di otto aziende di riciclaggio in Cina.

L’analisi dei costi ha incluso quelli per la raccolta dell’e-waste, la manodopera, l’energia, i materiali e i trasporti, nonché i costi finanziari per le attrezzature e gli immobili necessari per svolgere l’attività di riciclo. Sul fronte dei ricavi, sono invece stati analizzati i sussidi governativi e le entrate derivanti dalla vendita dei materiali e dei componenti recuperati.

Le conclusioni? Ebbene, ottenere gli stessi metalli dal minerale, tramite i classici processi estrattivi, costa esattamente 13 volte di più che dall’urban mining.

Naturale pensare a tutte le implicazioni e alle prospettive economiche dell’urban mining come alternativa all’estrazione mineraria tradizionale. Nella nuova economia circolare (o economia del ricircolo delle risorse) le miniere urbane diventeranno una straordinaria opportunità di profitto.

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