Depositi di porfido: una culla di roccia da dove nasce il rame

Quali sono e dove sono i depositi naturali di porfido da cui viene estratto il rame? Un breve viaggio nella geologia per meglio capire come nasce il più importante tra i metalli non ferrosi.

Il porfido è una pietra abbastanza familiare, soprattutto per chi si occupa di arredamento o architettura, dal momento che viene spesso utilizzata per vari tipi di pavimentazioni esterne, essendo molto resistente sia al forte freddo che alle temperature elevate.

Ma la sua importanza è assai più vasta, poiché i depositi di porfido sono una delle più importanti fonti di rame, molibdeno, argento, oro e lo stagno. Inoltre, questi depositi possono ospitare preziosi sottoprodotti quali il platino, il palladio e il tungsteno.

Tra il 50 e il 60 per cento del rame del mondo, oltre al 95% del molibdeno, proviene da depositi di porfido. Nel passato, non erano considerati tra le possibili fonti di metalli a causa della loro basso grado (low-grade), cioè della presenza di minerali in scarse concentrazioni.

Tuttavia, la scoperta di grandi depositi ha spinto le società minerarie a riconsiderare la loro convenienza. Anche se la concentrazione di rame in una roccia di porfido è bassa, i grandi giacimenti possono arrivare a contenere centinaia di milioni di tonnellate di minerale. Il grado di concentrazione dipende da deposito a deposito e da minerale a minerale, ma la media è generalmente inferiore all’uno percento. Per il rame, generalmente, questa percentuale varia dallo 0,2 all’1%.

L’economicità di un deposito di porfido è influenzata in modo determinante dal grado di concentrazione e dal tipo di minerale

Naturalmente, l’economicità di un deposito di porfido è influenzata in modo determinante dal grado di concentrazione e dal tipo di minerale.

Entriamo per un momento nell’affascinante mondo della geologia, tanto per capire che la distribuzione a livello mondiale dei depositi di porfido è determinata dalle catene orogeniche, che in estrema sintesi altro non sono che le catene montuose, differenti tra loro a seconda del processo geologico che le ha formate. Ebbene, i depositi di porfido si trovano in due tipi di catene orogeniche: quelle che si sono create lungo una zona di subduzione (scontro tra un continente e la litosfera oceanica) e quelle che si trovano lungo archi insulari (scontro tra placche oceaniche).

I depositi di porfido lungo la costa del Sud America e del Nord America sono un esempio di giacimenti che si sono formati lungo una zona di subduzione. Quelli nelle Filippine e in Papua Nuova Guinea sono esempi di depositi su un arco insulare.

Abbandonando la geologia per l’economia, i depositi di porfido sono potenziali miniere a cielo aperto, in altre parole offrono la possibilità di estrarre minerali a basso costo. Motivo per il quale le società minerarie sono sempre alla ricerca di questo tipo di giacimenti, fonti eccellenti di rame ma anche, come già detto, di altri metalli preziosi.

Questi depositi presentano concentrazioni di rame dallo 0,2% all’1%, concentrazioni di molibdeno dallo 0,005% allo 0,03%, concentrazioni di argento da 0,004 a 0,35 grammi per tonnellata e concentrazioni di oro da 0,2 a 5 grammi per tonnellata.

Il più importante deposito di porfido del mondo? Grasberg, in Indonesia, di proprietà della Freeport McMoRan, la più grande miniera d’oro del mondo e una delle più grandi di rame.

Adesso che abbiamo scoperto quanto siano importanti i giacimenti di porfido, non affrettiamoci a distruggere a martellate davanzali e piani cucina di porfido per estrarre rame o argento… si tratta di depositi low-grade!

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