Batterie al litio sostituite dai super-condensatori al grafene?

Importante progresso nella tecnologia dei super-condensatori al grafene, con prestazioni impensabili per le tecnologie tradizionali e che presto potrebbero sostituire le batterie al litio.

Un gruppo di ricerca internazionale ha messo a punto un nuovo dispositivo per immagazzinare energia, esattamente come fanno le batterie al litio

La grande novità è l’impiego di grafene e nanotubi di carbonio, che rendono il dispositivo un super-condensatore che è in grado di caricarsi e scaricarsi molto più velocemente di una batteria tradizionale.

Inoltre, il dispositivo si presenta come una lunga fibra, caratteristica che permetterebbe di cucirlo nell’abbigliamento per alimentare apparecchi portatili. Poiché questa fibra funziona anche da conduttore, potrebbe rimpiazzare i cavetti tradizionali, riducendo peso e ingombro di tutti i dispositivi elettronici portatili.

Perché non sono stati mai impiegati super-conduttori fino ad ora per immagazzinare energia? Innanzitutto perché i super-conduttori sono più veloci nel fornire energia, ma hanno una bassa densità di energia, ovvero non possono immagazzinare grosse quantità di energia. L’esatto opposto delle batterie, che possono accumulare energia ma non possono caricarsi e scaricarsi rapidamente.

Con lo spessore di un atomo, il grafene ha una struttura bidimensionale che rende disponibili enormi superfici per stoccare energia.

Ma da quando è stato scoperto il grafene, chiamato anche il materiale delle meraviglie, tutto è cambiato.

Con lo spessore di un atomo, il grafene ha una struttura bidimensionale che rende disponibili enormi superfici per stoccare energia.

Il gruppo di ricercatori, con a capo Yuan Chen della Nayang Technological University, ha perfezionato i processi di auto-assemblaggio di un precedente studio condotto nel 2009, arrivando a produrre una fibra lunga 50 metri contenente ossido di grafene e nanotubi di carbonio.

Confrontando le prestazioni del nuovo super-conduttore con quelle delle tradizionali batterie al litio, si sono misurati 10.000 cicli di carica/scarica per il primo, contro i circa 1.000 cicli delle seconde.

Ma le sorprese non sono finite qui. Il team di ricerca è certo che la nuova tecnologia verrà utilizzata nel futuro, oltre che per le batterie, anche per le celle solari e per le pile a combustibile microbiologico.

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