Se potessimo entrare nei sogni di un Amministratore Delegato (AD) di una qualsiasi azienda manifatturiera, ne vedremmo delle belle. Certamente, il sogno più bello è quello di un Ufficio Acquisti che compra tutta la materia prima necessaria quando i prezzi sono bassi e quasi nulla quando i prezzi sono alti. Ma questo, come tutti sanno, è soltanto un sogno…
Tornando alla realtà quello che un AD, o se preferite chiamiamolo CEO, vuole dalla propria squadra degli approvvigionamenti è che vengano fatto bene tre cose.
L’ABC dell’Ufficio Acquisti
In primo luogo, vuole che l’Ufficio Acquisti comprenda le tendenze dei prezzi dei metalli da una prospettiva di breve termine. È vero che sul breve termine non si possono fare programmazioni ne pianificazioni di alcun tipo, tuttavia, è nel breve termine che si possono cogliere le migliori occasioni di acquisto.
In secondo luogo, un AD vuole che il team degli Acquisti sappia dove andranno i prezzi in una prospettiva di lungo termine.
Infine, non certo per importanza, l’AD vuole strategie di acquisto valide basate su queste previsioni.
Se l’ultimo arrivato dell’Ufficio Acquisti si dovesse domandare perché mai un AD voglia tutte queste cose, la risposta sta di casa nelle tasche degli azionisti (o comunque dei proprietari). Infatti, per finire bene la sua giornata, un AD ha bisogno di prevedere al meglio i margini aziendali se non vuole creare malcontento tra gli azionisti. In fondo, non c’è modo migliore per far arrabbiare i propri azionisti che fornir loro una proiezione dei profitti insoddisfacente.
Fondamentali di mercato o Intelligenza Artificiale?
Ad oggi, la maggior parte degli Uffici Acquisti di aziende dove il metallo costituisce una percentuale importante del venduto, prevedono e gestiscono la redditività basandosi soprattutto sui fondamentali del mercato o, in altre parole, sulla domanda e sull’offerta. Si tratta di una metodologia solida e collaudata da sempre, ma che tende a dare qualche volta indicazioni errate. Per esempio, quando il mercato si trova in condizioni di offerta limitata (facendo presagire che i prezzi cresceranno), può capitare che i prezzi rimangano bassi. Oppure, quando esistono scorte in eccesso che farebbero presumere prezzi più bassi, qualche volta succede che i prezzi rimangono ostinatamente alti.
Ecco perché gli Uffici Acquisti delle aziende più importanti sono passati ad un nuovo modo di prevedere i prezzi dei metalli che fornisce maggiore chiarezza e, soprattutto, consente decisioni di acquisto più accurate. Si tratta di una metodologia che utilizza un mix di Intelligenza Artificiale e Analisi Tecnica, ovviamente basato su un utilizzo spinto della tecnologia. In questo modo, l’Ufficio Acquisti ha un grande aiuto per capire dove è più probabile che i prezzi vadano e, quindi, può prendere decisioni di acquisto di maggior successo.
Alla scoperta del prezzo
Tuttavia, questo processo noto come la scoperta del prezzo, ha il suo tallone di Achille. Quando un metallo quotato in borsa perde liquidità, la scoperta del prezzo non è in grado di fornire alcuna indicazione. Tanto per fare un esempio reale, quanto sta avvenendo in questi mesi al London Metal Exchange (LME) per il contratto del nichel sta compromettendo la scoperta del prezzo di molti Uffici Acquisti.
Quindi, quando qualcuno dice che le borse dei metalli sono un covo di speculatori senza alcun contatto con il metallo fisico, non ha la più pallida idea di come lavora l’Ufficio Acquisti di una moderna azienda manifatturiera.
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