Pochi si rendono conto di cosa davvero sarà il mercato delle terre rare nei prossimi anni, soprattutto di quelle impiegate nella transizione energetica. Parliamo delle terre rare magnetiche e cioè di ossidi di neodimio-praseodimio, di disprosio e di terbio, indispensabili per applicazioni come i motori elettrici e l’energia eolica.
La domanda e i prezzi per gli ossidi di terre rare consumati per la transizione energetica hanno già visto un’impennata che è solo la premessa di quello che vedremo nei prossimi anni. Secondo Adamas Intelligence, il loro valore è quadruplicato ogni anno tra il 2020 e il 2022. Ma entro il 2035, con domanda e prezzi in continua salita, il valore del loro consumo aumenterà di 10 volte, trainati dai motori per veicoli elettrici e dai generatori di energia eolica.
Un boom difficile anche da immaginare: un valore del consumo 11 volte più grande!
Più nello specifico, sempre secondo Adamas Intelligence, dal 2022 al 2035 il valore degli ossidi di terre rare consumati dalle applicazioni per la transizione energetica aumenterà del 19,1% all’anno, passando da 3,8 miliardi di dollari nel 2022 a 36,2 miliardi di dollari nel 2035.
Ma quali saranno le terre rare che correranno più velocemente? L’ossido di neodimio-praseodimio è dato per vincente (il valore del consumo aumenterà di 11 volte entro il 2035), ma anche gli altri elementi aumenteranno. La domanda (e i prezzi) dei magneti neodimio-ferro-boro (NdFeB) di alta qualità crescerà molto con il conseguente consumo di neodimio-praseodimio.
Un po’ meno forte andranno invece disprosio e terbio, il cui valore del consumo aumenterà soltanto da 7 a 9 volte entro il 2035 a causa della scarsità dell’offerta e per la riduzione incrementale nell’uso di questi elementi per motivi tecnologici.

Magneti NdFeB per ridurre al minimo il peso dei veicoli elettrici
Come accennato, è la mobilità elettrica a trascinare il mercato di queste terre rare. All’interno di ogni veicolo elettrico è presente una serie di micromotori, sensori e altoparlanti audio che utilizzano magneti NdFeB per ridurre al minimo il peso del veicolo e quindi massimizzare l’autonomia e/o ridurre al minimo i costi della batteria.
Ma esistono anche molte applicazioni collaterali che trarranno vantaggio dalla crescente domanda di motori elettrici (pompe, compressori, robot industriali e nastri trasportatori, condizionatori d’aria, tosaerba a batteria e altro ancora) e che aggiungono miliardi di dollari in più alle prospettive di mercato delle terre rare magnetiche, che vedranno un boom difficile da immaginare.
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