Acciaio: tornano nubi all’orizzonte. L’OCSE prevede troppa offerta
L’OCSE ha pubblicato il suo rapporto annuale Steel Market Outlook per il 2025, un’analisi completa delle attuali dinamiche e delle tendenze a medio termine della siderurgia globale.
L’OCSE ha pubblicato il suo rapporto annuale Steel Market Outlook per il 2025, un’analisi completa delle attuali dinamiche e delle tendenze a medio termine della siderurgia globale.
Secondo gli analisti di mercato, quest’anno il mercato mondiale del riciclo di rame supererà i 50 miliardi di dollari.
L’industria europea dell’acciaio inossidabile affronta una grave crisi profonda, segnata da domanda debole, prezzi in calo e concorrenza agguerrita da parte dei produttori indonesiani.
Il mercato globale dei rottami mostra segnali di ripresa, trainato dalla domanda estera e da una limitata offerta. In Europa si attende una svolta di mercato….
Chi è il maggiore investitore cinese in future sul rame? Ecco quello che sappiamo sul miliardario riservato e schivo che vive a Gibilterra…
La crescita economica globale è rallentata a causa di tensioni geopolitiche, inflazione, protezionismo e una crescente frammentazione commerciale, con conseguenze …
JP Morgan prevede un rialzo dei prezzi di alluminio e rame nella seconda metà del 2025. Nel frattempo la Svizzera ha vietato le importazioni di alluminio da Russia e Bielorussia.
Prima che Donald Trump finisca di essere Presidente degli Stati Uniti, i prezzi dell’oro arriveranno a 6.000 dollari come prevede JPMorgan?
Il prezzo del minerale di ferro scende dopo le misure restrittive sul settore siderurgico cinese. Ma l’assenza di dettagli chiari continuerà a mantenere l’instabilità dei prezzi.
Goldman Sachs ha rivisto al rialzo le previsioni sui prezzi del rame per il 2025, sulla spinta della forte domanda cinese e da minori tensioni commerciali globali.
In un contesto globale sempre più instabile, la resilienza delle economie mondiali è messa alla prova da un intreccio di crisi: rallentamento del commercio, tensioni geopolitiche, inflazione persistente e transizione verso una nuova architettura commerciale.
La decisione dell’Occidente di congelare le riserve valutarie russe ha spinto molte banche centrali a riconsiderare la sicurezza delle proprie riserve in dollari e a spostarsi verso l’oro.
I dazi introdotti da Trump stanno producendo effetti opposti sulle due sponde dell’Atlantico. Premi che crollano in Europa e alle stelle negli USA.
La Banca Mondiale prevede che i prezzi globali delle materie prime subiranno un forte calo nel 2025 e nel 2026.
I prezzi del nichel hanno raggiunto i minimi degli ultimi cinque anni nel primo trimestre di quest’anno. Il mercato si riprenderà nel corso dell’anno?
La domanda è più debole del previsto e ci sono rischi legati all’aumento dell’offerta da parte dell’OPEC+. Nello scenario più estremo il Brent potrebbe scendere fino a 40 dollari.
A inizio 2025 i prezzi del rame hanno toccato nuovi massimi storici, spinti da tensioni commerciali e speculazioni sui dazi. Ma ora il mercato si muove lateralmente, incerto sul futuro.
Le nuove misure protezionistiche annunciate da Trump e la debole crescita economica globale spingono Goldman Sachs a correggere le proprie stime per il mercato dell’alluminio. Ecco cosa aspettarsi nei prossimi anni.
La corsa globale al nucleare, alimentata dalla transizione energetica e dalla crescita dell’intelligenza artificiale, potrebbe portare all’esaurimento delle riserve di uranio entro il 2080 se non verranno avviati nuovi investimenti in esplorazione e produzione.
Bank of America lancia l’allarme: in arrivo una nuova ondata di volatilità nei mercati dei metalli a causa delle tensioni commerciali globali e dell’incertezza sulle politiche tariffarie. Riviste al ribasso le previsioni per rame, alluminio e carbone.
Il mercato globale dell’acciaio inossidabile deve affrontare mesi complessi, tra materie prime volatili, sfide commerciali e una domanda assai incerta. Tuttavia, a livello globale, ci sono spiragli di ripresa.
L’argento crolla di oltre il 12%, segnando la sua settimana peggiore dal 2020, mentre i dazi, i timori di recessione e le richieste di margine riducono drasticamente la domanda.
BNP Paribas prevede un crollo imminente del prezzo del rame, dopo il rally alimentato dai dazi USA. La domanda statunitense in calo e un surplus di offerta potrebbero schiacciare i prezzi nel breve termine.
Le incertezze legate alle politiche commerciali statunitensi continuano a sostenere il rally del metallo prezioso.
Il prezzo del rame ha sfiorato il massimo storico, spinto dalle tensioni sui dazi imposti dagli Stati Uniti e dal crescente deficit sul mercato globale. Gli analisti prevedono ulteriori rialzi.
La Cina ha annunciato tagli alla produzione di acciaio per proteggere il mercato interno. Questa mossa potrebbe ridurre l’export e migliorare i margini di profitto dei produttori siderurgici, anche se l’impatto sul settore resta incerto.
Mentre un possibile cessate il fuoco tra Russia e Ucraina potrebbe far scendere i prezzi, l’incertezza legata ai dazi imposti dagli Stati Uniti mantiene alta la volatilità.
In Europa, l’umore di chi opera sul mercato dei rottami rimane cupo. Al contrario, in India il settore va a gonfie vele.
L’ultimo report di IREPAS evidenzia come il mercato globale dei prodotti lunghi sia stato travolto dalla spirale della guerra commerciale. Tutti hanno paura di fare affari a causa dell’imprevedibilità del mercato.
Mentre il prezzo del rame ha superato i 9.500 dollari per tonnellata, Citigroup e Morgan Stanley prevedono ulteriori rialzi.