Carneficina in vista per i giganti delle miniere. I prezzi del ferro crolleranno
Crollo degli utili alle porte per multinazionali del calibro di BHP, Rio Tinto e Fortescue a causa di un eccesso di offerta di minerale di ferro.
Crollo degli utili alle porte per multinazionali del calibro di BHP, Rio Tinto e Fortescue a causa di un eccesso di offerta di minerale di ferro.
BHP Group ha dichiarato che farà crescere le sue attività su rame e nichel, ma non è interessata al mercato del litio.
La Cina sarà il fattore chiave del 2018, ma ecco tutto quello che dicono gli esperti sulle prospettive del ferro per il nuovo anno…
Le aziende minerarie di rame saranno tra le prime a subire gli effetti della crescente domanda di veicoli elettrici a livello globale.
I prezzi del minerale ferroso sono aumentati del 7% dall’inizio della scorsa settimana e hanno raggiunto un livello che non si vedeva da aprile. Ma i guadagni continueranno?
Gli analisti prevedono un declino dei prezzi del ferro nel corso dei prossimi mesi, con un trend negativo che proseguirà anche nel 2018.
L’equilibrio delle forniture di rame a livello globale è molto fragile e la minaccia di scioperi nella miniera cilena di Escondida è sufficiente ad infiammare i prezzi.
Il quadro completo delle 10 più importanti aziende produttrici di rame, come emerge dalle statistiche di Thomson Reuters GFMS di quest’anno.
Le materie prime stanno andando male su tutti i mercati internazionali, ma i prezzi di oro e argento non ne risentono minimamente e promettono di continuare a crescere anche negli ultimi mesi del 2016.
Una panoramica delle prime 40 aziende di estrazione mineraria del mondo, secondo l’ultimo rapporto di PricewaterhouseCoopers.
La società anglo-australiana ha deciso di spendere 900 milioni di dollari nell’esplorazione di nuovi giacimenti di rame e di petrolio.
Gli ultimi dati pubblicati dallo US Geological Survey mostrano come il Messico sia il più grande produttore di argento del mondo, anche se le maggiori riserve mondiali si trovano in un altro paese…
Le difficili condizioni del mercato delle materie prime, hanno costretto il gigante minerario a tagliare il suo dividendo per la prima volta dal 1988.
Difficile da credere, ma esiste al mondo una sola nazione che controlla le più grandi miniere di rame esistenti e anche l’ultima graduatoria in termini di produzione conferma questo esclusivo primato.
I piani strategici dei colossi del settore minerario mondiale indicano chiaramente che la scommessa per i prossimi anni è per un deficit di rame e un conseguente drammatico rialzo dei prezzi.
La discesa dei prezzi del ferro non si ferma ma, a detta di molti analisti, il fondo è ancora lontano e durante i prossimi mesi le quotazioni del minerale di ferro potrebbero raggiungere livelli ancora più bassi.
Dove viene prodotto l’uranio nel mondo? Chi detiene la maggior parte di una risorsa così strategica e importante per l’approvvigionamento energetico e per gli arsenali militari?
La graduatoria dei primi 10 produttori di argento, riferita al 2013, evidenzia un andamento sofferto di tutto il settore e getta una nuova luce sulle prospettive dell’anno in corso.
La crisi in Crimea e il divieto delle esportazioni indonesiane, infiammano i prezzi del nichel che nei prossimi mesi dovrebbero continuare a salire.
Gli interessi delle società minerarie in Australia si scontrano spesso con i diritti degli aborigeni locali. Anche per le miniere di manganese, di cui l’Australia detiene riserve enormi, la questione si ripresenta per tutti i nuovi progetti.
Anche il più grande gigante minerario sembra deciso ad abbandonare il settore del nichel, con importanti ripercussioni attese su tutto il mercato minerario e dei metalli.