Storia dei prezzi dell’oro. Capire il passato per vedere il futuro

Conoscere il passato per prevedere il futuro. Questo è il motto dell’investitore che crede che la storia delle quotazioni dell’oro possano dire molto su cosa aspettarsi nel futuro.

L’oro è sempre stato molto sensibili ai cambiamenti economici e geopolitici. Perciò, per gli investitori è importante conoscere come si è mosso nel passato il metallo prezioso, per capire meglio come reagirà nel presente e nel futuro.

Esaminando la storia del prezzo dell’oro, è possibile identificare le aree di supporto dei prezzi, ottenere una migliore percezione di quando potrebbe essere un buon momento per investire e capire meglio gli elementi che spostano il prezzo.

Prezzi dell’oro: il passato

Mentre si conoscono quotazioni dell’oro fisico risalenti al 30 aC, quando l’Impero Romano dichiarava un prezzo di 45 monete per libbra, le persone non usarono il metallo giallo come valuta fino al 364 aC. Si hanno notizie che fino al 217 dC il valore dell’oro arrivò a 50 monete per libbra.

Ma nel 306 dC, per finanziare la guerra, Costantino il Grande stimava il metallo prezioso in 70 monete per libbra. Erano tempi in cui le tasse aumentavano ed emergevano i primi segni di iperinflazione nell’economia.

Abbandoniamo però il passato più lontano e passiamo al 1791, quando il metallo faceva parte del Gold Standard britannico, con i prezzi fissati a 19,49 dollari l’oncia. Nel 1834, quando gli Stati Uniti adottarono a loro volta il Gold Standard, i prezzi erano poco più alti: 20,69 dollari.

Sia il prezzo di 20,69 dollari che il Gold Standard durarono fino al 1933 e furono fattori rilevanti nella Grande Depressione del 1929. Questa iniziò dopo che la Federal Reserve americana (FED) alzò i tassi di interesse nel 1928, con il conseguente crollo del mercato azionario nel 1929. Dopodiché, gli investitori corsero a comprare oro come un rifugio sicuro.

Ciò indusse la FED ad alzare continuamente i tassi di interesse nel timore che il paese potesse rimanere senza oro. A sua volta, il valore del dollaro aumentò, segnando l’inizio della fine per il Gold Standard. Gli Stati Uniti decisero infatti di allontanarsi dall’oro perché il paese stava affrontando una crescente disoccupazione e la deflazione.

Agli inizi degli anni ’30, il governo degli Stati Uniti non era in grado di stimolare l’economia e credeva che fosse necessario dissuadere le persone dall’incassare i propri depositi e impoverire così le disponibilità di oro. Per correggere i danni causati dai crescenti tassi di interesse, nel 1933 il presidente americano Franklin D. Roosevelt tagliò i legami del dollaro con l’oro. In questo modo, il governo americano poteva pompare denaro nell’economia mentre abbassava i tassi di interesse.

1994, l’anno di Bretton-Woods

Il 1944 è un altro anno determinante per prezzo dell’oro. Infatti, in quell’anno i più potenti paesi del mondo negoziarono gli accordi di Bretton-Woods, con i quali il dollaro americano divenne la valuta ufficiale globale, con un prezzo dell’oro fissato a 35 dollari.

prezzi oro 30 anni

Altri due anni chiave per l’oro sono il 1971 e il 1976. Nel 1971, il presidente americano Richard Nixon impedì alle banche centrali straniere di scambiare i loro dollari con l’oro degli Stati Uniti. Questa mossa allontanò completamente il dollaro dal Gold Standard nel tentativo di aiutare un’economia che soffriva di inflazione e recessione.

Nel 1976, sganciato dal dollaro americano, il metallo giallo mise a segno il suo più grande guadagno fino ad allora, salendo a 120 dollari.

Presto, nel 1980, i trader spinsero il prezzo dell’oro fino a 594,92 dollari, usandolo come copertura contro un’inflazione a due cifre. Ma a metà degli anni ’90, i prezzi scesero drasticamente a 288 dollari, grazie ad una costante crescita economica.

Su e giù dei prezzi: il presente

Ci sono molti fattori che possono spostare i prezzi dell’oro. Attualmente, domanda e offerta, inflazione, tassi di interesse e circostanze geopolitiche stanno dominando lo scenario del destino del metallo prezioso.

Anche se la domanda e l’offerta non vengono prese troppo in considerazione quando si discute delle tendenze dei prezzi per l’oro, giocano comunque un ruolo importante.

Ma inflazione, tassi di interesse e circostanze geopolitiche sono i fattori che, influenzando il dollaro americano, fanno fluttuare di molto il prezzo del metallo giallo. Quello che abbiamo visto recentemente è l’inflazione, che ha indotto la FED a rialzare i tassi di interesse, indebolendo il dollaro con un conseguente aumento dei prezzi dell’oro. Questo è un esempio di quando gli investitori che si rivolgono all’oro perché l’economia è in subbuglio.

Naturalmente, anche le questioni geopolitiche hanno il loro peso. Per esempio, le tensioni per la guerra commerciale tra USA e Cina rendono attraente investire in oro per la sua natura di bene rifugio e, ovviamente, spingono i prezzi verso l’alto.

Certamente, il valore del dollaro americano drasticamente aumentato negli ultimi due anni, è determinante per il destino dell’oro. E poiché ad oggi, il dollaro americano non può essere tenuto basso, la cosa non promette nulla di buono per l’oro.

Ma, per chi investe a lungo termine, come moltissimi investitori in oro, è importante considerare che la storia dimostra che ci sono sempre fluttuazioni nelle quotazioni e che i prezzi del metallo prezioso sono dannatamente ciclici.

METALLIRARI.COM © SOME RIGHTS RESERVED