Scorte di nichel al lumicino. Chi investe scommette sulla domanda futura

Le scorte di nichel al lumicino preoccupano i consumatori, ma accrescono le aspettative degli investitori che hanno scommesso sull’aumento dei prezzi.

Guardando al 2022 ci sono molti ottimisti e altrettanti pessimisti. Però tutti concordano che quest’anno non si vedrà nulla di simile ai tassi di crescita del 2021.

Ma esiste anche un altro argomento su cui la maggior parte degli osservatori di mercato sono d’accordo e cioè la diminuzione dei livelli delle scorte di borsa e fuori-borsa delle materie prime.

Giù per 51 giorni consecutivi

Un esempio su tutti è quello del nichel che, come riporta il Financial Times, ha visto le scorte al London Metal Exchange (LME) diminuire per il 51° giorno consecutivo. Anche in Cina le giacenze di nichel nei magazzini ufficiali sono vicine al minimo storico di sole 4.859 tonnellate. Nel frattempo, gli stock di alluminio si trovano a livelli bassissimi rispetto a due anni fa, così come le scorte di petrolio statunitensi che sono scese ai minimi da ottobre 2018.

Tuttavia, c’è una grossa differenza tra il caso del petrolio e quello del nichel e dell’alluminio. Infatti, il mercato petrolifero è sostanzialmente in equilibrio, mentre nichel e alluminio sono in deficit. Secondo il Financial Times, lo scorso anno il nichel ha registrato un deficit tra domanda e offerta di circa 180.000 tonnellate. Si tratta di una quantità pari a circa il 6% del totale di mercato.

Inevitabile che i prezzi del nichel siano spinti al rialzo (oggi, 17 gennaio, il contratto cash LME vale 22.475 dollari a tonnellata). Inoltre, come sempre accade in casi del genere, i prezzi vengono infiammati anche dalla speculazione degli investitori.

La domanda crescerà di 19 volte?

Chi scommette sul nichel, scommette sulla domanda di veicoli elettrici. Secondo l’International Energy Agency (IEA), la domanda di nichel dovrà crescere di 19 volte entro il 2040 se il mondo vuole raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.

Anche se è improbabile che ciò accada, visto che subentreranno tecnologie alternative che potrebbero funzionare senza o con meno nichel, è indubbio però che la domanda crescerà. Se soltanto la metà della domanda prevista dovesse concretizzarsi, riuscite ad immaginare quale impatto avrebbe sul mercato del nichel? Molti investitori riescono benissimo ad immaginarlo e per questo motivo stanno comprando nichel.

Certamente, in tutte queste considerazioni non va tralasciata l’offerta. Nuove miniere verranno attivate, come per esempio quella della BHP che entrerà in produzione in Tanzania. Tuttavia, l’offerta globale è ancora limitata rispetto alla forte domanda di acciaio inossidabile e alla crescente domanda di veicoli elettrici.

Che il mercato sia in deficit è certo, resta solo da vedere se ciò comporterà un continuo aumento del prezzo del nichel.

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