Le sanzioni affondano un big dell’oro della Russia. Azionisti spazzati via

Nella lista delle vittime del braccio di ferro delle sanzioni tra Occidente e Russia si aggiunge un importante produttore di oro russo e, soprattutto, i suoi azionisti.

Le sanzioni mal ponderate del governo britannico contro la Russia hanno distrutto Petropavlovsk Plc, il quarto più importante produttore di oro della Russia, quotato alla borsa di Londra. Gli azionisti, sia occidentali che russi, perderanno tutto ma la Russia otterrà l’oro della società, oltre a più di un miliardo di sterline di asset.

Verso la bancarotta

Petropavlovsk ha chiesto la sospensione delle negoziazioni delle sue azioni al London Stock Exchange e ha dichiarato che sta per presentare istanza di fallimento.

La società mineraria, con sede a Londra ma con tutte le attività operative in Russia, era stata fondata nel 1994 da Pavel Maslovskiy e Peter Hambro, un rampollo di una importante dinastia di banchieri londinesi.

Petropavlovsk era caduta in crisi quest’anno, dopo che il Regno Unito ha imposto sanzioni a Gazprombank a seguito dello scoppio della guerra tra Russia e Ucraina. Gazprombank è il principale finanziatore di Petropavlovsk, con il quale esistono prestiti in corso e contratti di vendita di oro. Anzi, Gazprombank è l’unico ed esclusivo acquirente dell’oro della Petropavlovsk. Secondo il Financial Times, ci sono in essere un prestito di 200 milioni di dollari e una linea di credito di 86,7 milioni di dollari.

Nel 2006 il valore delle azioni di Petropavlovsk alla borsa di Londra aveva toccato un massimo di 596 pence. Ieri (11 luglio) le azioni hanno chiuso a 1,2 pence, dopo essere scese di circa il 90% dall’invasione dell’Ucraina.

Gli azionisti rimarranno a mani vuote

Adesso, Petropavlovsk sta cercando di vendere le sue filiali e sono in corso colloqui con alcuni potenziali acquirenti. Tuttavia, è altamente improbabile che, anche in caso di una vendita degli assets societari, rimanga qualcosa per gli azionisti visto che la società deve pagare i suoi debiti a Gazprombank e ad altri creditori.

La guerra delle sanzioni tra occidente e Russia ha provocato l’abbandono da parte di diverse società occidentali del territorio russo, mentre altre hanno difficoltà a pagare i propri debiti a causa delle sanzioni. Per esempio, la filiale russa di Google ha deciso di dichiarare bancarotta dopo che le autorità hanno sequestrato il suo conto bancario.

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