Quanto crescerà il prezzo del tuo oro? Non più del picco del 1980

Ecco perché anche l’oro può fare poco contro l’inflazione e la svalutazione della moneta, i peggiori dei mali che possano colpire un’economia.

In momenti come questo, con i prezzi dell’oro intorno ai 2.000 dollari per oncia, si fa un gran parlare di nuovi massimi. Il metallo giallo arriverà a 2.500 dollari o a 3.000 dollari?

Tutte queste proiezioni sono soltanto un pio desiderio o hanno una qualche solida base?

Prezzi nominali o prezzi reali?

Cominciamo con il dire che, essendo l’oro fisico un bene d’investimento a lungo termine, è importante distinguere tra prezzi nominali e prezzi reali.

Se consideriamo i prezzi nominali può aver senso parlare di nuovi massimi. Infatti, poiché le quotazioni hanno superato i massimi di luglio/agosto del duemila, l’analisi tecnica ci dice che c’è un forte potenziale per ulteriori rialzi. A questo si aggiungono dati fondamentali favorevoli all’oro come le aspettative di tassi d’interesse più bassi, la forte domanda di beni rifugio, un’inflazione elevata, una possibile recessione e il probabile rinnovo del Quantitative Easing (QE) americano.

Tuttavia, se consideriamo i prezzi reali ci accorgiamo che gli effetti dell’inflazione negli ultimi tre anni hanno ridotto di quasi il quindici per cento il potere d’acquisto dell’oro. E, se guardiamo cosa è successo ai prezzi dell’oro negli ultimi 100 anni, considerando l’inflazione, c’è da rimanere sorpresi.

100 anni di prezzi reali dell’oro

Quanto crescerà il prezzo del tuo oro? Non più del picco del 1980

Nella lunga storia che riassume questo grafico, si nota come, dopo più di sei decenni di inflazione, gli effetti sul dollaro si sono finalmente riflessi in un prezzo dell’oro che è aumentato da 35 dollari ad un massimo di mercato del gennaio 1980 di 678 dollari per oncia. Successivamente, il prezzo dell’oro è sceso per più di vent’anni fino a un minimo di 250 dollari.

Quando poi il prezzo del metallo giallo è aumentato da 250 dollari a 1.895 dollari (anni 2000-2001) non ha segnato davvero nuovi massimi per l’oro, se non in termini nominali. Tenendo conto degli effetti dell’inflazione, il prezzo dell’oro non ha nemmeno eguagliato il massimo del 1980.

Anche nel 2020, quando l’oro ha raggiunto il picco di oltre 2.000 dollari, non ha eguagliato o superato il picco precedente nel 2011.

Tutto questo per dire che, considerando l’inflazione, le quotazioni dell’oro odierne sono inferiori a quelle del 2020, ma non solo… Ripetutamente non sono mai riuscite a superare i massimi precedenti.

Un’oncia d’oro oggi non vale quello che valeva un secolo fa

Cosa significa tutto ciò? Molto semplicemente che un’oncia d’oro di oggi non ha più il valore di un’oncia d’oro di quarant’anni fa o di un secolo fa. Inoltre, i picchi del prezzo dell’oro nel 1980, nel 2011 e nel 2020 rappresentano una conferma della perdita di potere d’acquisto del dollaro fino a quel particolare momento. Il prezzo dell’oro a 2.000 dollari rappresenta un calo del novantanove per cento del potere d’acquisto del dollaro dall’origine della Federal Reserve americana (FED) nel 1913.

Affinché il prezzo nominale dell’oro raggiunga il massimo del 1980, dovrebbe essere superiore a 2.600 dollari. Ma c’è solo una cosa sola che può verificarsi affinché ciò accada: un’ulteriore perdita di potere d’acquisto del dollaro, che d’altro canto si tradurrebbe in un raddoppio dei prezzi per tutti i beni e servizi.

La conclusione di tutto questo ragionamento è che qualsiasi guadagno messo a punto dal metallo giallo può solo compensare il costo della vita che cresce. L’inflazione e la svalutazione sono davvero la cosa peggiore che possa capitare ad un ‘economia e, anche se tu avessi tutti i tuoi soldi in oro, il meglio che potresti fare è preservare il tuo capitale.

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