I prezzi dell’acciaio scendono ma la Cina tentenna nel ridurre la produzione

I piani della Cina per ridurre la produzione di acciaio potrebbero rallentare, a tutto beneficio dei consumatori occidentali asfissiati dalla mancanza di metallo.

Al di là delle dichiarazioni ufficiali, la Cina ridurrà davvero la capacità produttiva della sua siderurgia? E, soprattutto, lo farà anche se ciò dovesse avere un impatto sulla crescita del PIL nazionale?

Il rally dei prezzi dell’acciaio sembrerebbe testimoniare che la produzione verrà ridotta e che ci sarà scarsità di metallo. Anche sul lato dell’offerta, il minerale di ferro ha subito un crollo poiché si prevedeva che i volumi sarebbero stati colpiti se nella seconda metà dell’anno si fosse verificata una forte riduzione della produzione.

Ridurre la produzione per combattere le emissioni nocive. Marcia indietro?

Tuttavia, come riporta il Financial Times, la prima metà di quest’anno ha finora registrato un robusto aumento della produzione, stabilendo un nuovo record. L’anno scorso sono state prodotte oltre 1 miliardo di tonnellate (1.054 milioni) ma quest’anno Morgan Stanley prevede che saranno ancora di più, di circa il 4 o 5 percento.

Gli esperti pensano che il governo cinese abbia il timore che tagli produttivi repentini possano penalizzare troppo la crescita economica. Perciò Pechino avrebbe iniziato a fare marcia indietro rispetto a quanto dichiarato fino ad ora.

Più acciaio da esportare in Occidente

I tagli produttivi saranno introdotti gradualmente e in un arco di tempo più lungo per raggiungere il contenimento delle emissioni. L’industria siderurgica emette circa il 15% delle emissioni cinesi di CO2, soprattutto a causa della dipendenza dal carbone. Quindi, se la Cina vuole rispettare i suoi impegni dovrà contenere la produzione e/o passare dagli altiforni ai forni elettrici ad arco (EAF).

Come noto, la Cina rimane un importante fornitore di acciaio per il resto del mondo, con esportazioni in aumento di oltre il 30% su base annua durante la prima metà di quest’anno. I consumatori occidentali possono adesso sperare che tutto questo tonnellaggio possa ampliare l’offerta sui mercati locali e alleggerire prezzi troppo elevati.

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