La nostra longevità è legata ai livelli di ferro nel sangue

Uno studio condotto su oltre 1 milione di persone evidenzia come livelli più bassi di ferro nel sangue possono aumentare la durata della vita.

Come dice un vecchio detto “nella vita c’è una sola certezza: la morte“. Tuttavia, gli sforzi umani per spostare in avanti l’inevitabile non si fermano mai.

Così, l’ultima ricerca sulla longevità umana, pubblicata sulla rivista Nature Communications, suggerisce che i nostri anni di vita sul pianeta Terra potrebbero essere collegati ai livelli di ferro nel sangue.

Informazioni genetiche da oltre 1 milione di persone

Anche se quando si tratta di studi sulla longevità umana un certo scetticismo è d’obbligo, la ricerca in questione ha coinvolto un impressionante numero di informazioni genetiche, raccolte da oltre 1 milione di persone in tre database pubblici. Inoltre, ha preso in considerazione tre caratteristiche chiave dell’invecchiamento: gli anni vissuti senza malattie, la durata della vita e la sopravvivenza fino ad età estremamente avanzate.

La conclusione è stata che troppo ferro nel sangue sembra aumentare le possibilità di morte prematura. Secondo i ricercatori dell’Università di Edimburgo (Regno Unito), queste nuove scoperte sul metabolismo del ferro potrebbero anche iniziare a spiegare perché livelli molto alti di carne rossa ricca di ferro nella dieta sono collegati, tra le altre cose, alle malattie cardiache.

Poiché la correlazione non significa necessariamente causalità, i ricercatori hanno ridotto la distorsione e le fonti di inferenza causale nei dati usando una tecnica statistica chiamata randomizzazione mendeliana.

È una questione di genetica o di stile di vita?

Lo studio di questo genere di cose è complicato dal fatto che la genetica di un individuo ha un’influenza di circa il 10% sulla durata della vita e sulla salute. Quindi, è difficile decidere quali geni siano collegati alla longevità, al contrario di altri fattori come le abitudini di bere e fumare. Ma, come accennato, questo studio è caratterizzato dalla portata e dalle dimensioni non comuni dei dati presi in esame.

Lo studio sui legami tra la longevità e il metabolismo del ferro è ancora nelle fasi iniziali. Tuttavia, un giorno potremmo disporre di nuovi farmaci che riducono i livelli di ferro nel sangue per farci vivere di più.

Il ferro nel sangue è principalmente influenzato dalle scelte alimentari ed è associato a malattie legate all’età come le malattie del fegato e il Parkinson. Inoltre, ha un effetto negativo sulla capacità del corpo di combattere le infezioni con l’avanzare dell’età.

La nuova ricerca è un passo in avanti per comprendere come funziona l’invecchiamento e per trovare come migliorare la salute nella nostra vecchiaia.

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