Norsk Hydro acquisisce l’estrusore tedesco Hueck

Acquisizione strategica sul mercato degli estrusi in Germania. Hydro Extrusions allarga il suo parco presse e aggiunge il marchio WICONA alla sua offerta.

Questa settimana c’è stato l’annuncio di una nuova acquisizione da parte della Norsk Hydro ASA, il colosso norvegese dell’alluminio. Il nuovo membro della famiglia Hydro è l’estrusore tedesco Hueck, produttore di sistemi per l’edilizia (finestre, porte e facciate in alluminio).

Secondo i dettagli forniti da Hydro, si tratta di un’operazione da 60,3 milioni di euro, a tanto ammonta infatti il valore dell’azienda acquisita tenuto conto dell’indebitamento netto e del capitale circolante. Nel 2021, Hueck ha fatturato 172 milioni di euro, con un EBITDA di 12,8 milioni di euro.

Presse perfettamente complementari con le attività tedesche di Hydro

Le presse da estrusione da 305 mm e da 203 mm di Hueck sono state considerate perfettamente complementari con le attività di Hydro in Germania, così come la produzione di sistemi per l’edilizia con il marchio WICONA. Con ogni probabilità, l’acquisizione rafforzerà la quota di mercato di Hydro sul mercato tedesco e consentirà a entrambe le attività di continuare a crescere.

Secondo Paul Warton, vicepresidente esecutivo di Hydro Extrusions, “Hueck è ben posizionata in Germania per servire il mercato europeo dei sistemi per l’edilizia e degli estrusi e si adatterà bene a Hydro Extrusions“. Inoltre, “l’acquisizione rafforzerà la capacità di Hydro di offrire un servizio di qualità ai clienti europei con una gamma di prodotti ancora più ampia“.

In Europa, 50mila tonnellate di estrusi all’anno per Hydro

Ad oggi, la capacità totale di estrusione di Hydro nel nostro continente è di 50.000 tonnellate all’anno.

La storia di Norsk Hydro risale al 1905, anno di fondazione con il nome impronunciabile di Norsk hydro-elektrisk Kvælstofaktieselskab. Ad oggi, è diventata una delle più grandi aziende globali di alluminio, con stabilimenti sparsi in tutto il mondo (ma soprattutto in Europa). È finanziata dalla famiglia svedese dei Wallenberg e da alcune banche francesi, mentre il governo norvegese possiede circa il 40% della società.

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